Commodities: il punto della situazione
Il Petrolio è in un solidissimo trend ascendente ma, nel breve, si può pensare a qualche presa di profitto, anche consistente, dal momento che tutta la positività del momento appare più o meno scontata nei prezzi. L’Opec ha dichiarato che intende proseguire nella politica perseguita negli ultimi mesi, di aumenti graduali della produzione, con l’appoggio della Russia. Gli Stati Uniti sono ben al di sotto del picco di produzione di inizio 2020. Dal lato della domanda si può essere ottimisti, dal momento che i contagi giornalieri continuano a diminuire in USA, grazie all’arrivo della bella stagione e della massiccia campagna vaccinale messa in piedi da inizio anno.
Anche in Europa le cose migliorano, l’allentamento delle restrizioni prosegue e così anche la riattivazione di tratte aeree e spostamenti delle persone, oltre che della produzione industriale. L’idea quindi è di andare long, dopo una fase di ritracciamento dei prezzi che smaltisca anche un po’ di ipercomprato accumulato nelle ultime sedute. I targhe indicati da tempo tra i 70 e i 75 dollari al barile sono validi e restano un obiettivo minimo concreto a mio avviso.
Anche il Natural Gas resta nel mirino per un long. Qui è interessante notare che il net short di circa 60.000 contratti dei non commercial, potrebbe provocare salite di prezzo anche violente in caso di chiusura di queste posizioni (short squeeze). Sicuramente il meteo può essere una variabile determinante per le prossime sedute, così come lo è in questi giorni per il nuovo rialzo delle granaglie, spinte proprio dalle elevate temperature che rallentano le proiezioni di semina in alcune zone come Il Nord e Sud Dakota e il Kansas. Non è un caso vedere il grano di Minneapolis sui massimi relativi di periodo. La soia e il mais sono in momentum positivo, ma nulla è scontato e occorre prudenza perché la situazione potrebbe nuovamente invertirsi, proprio in occasione del nuovo report mensile su scorte e proiezioni per il nuovo raccolto.
Tra le soft merita sempre attenzione il caffè, che ha concluso la settimana quasi invariato, ma resta semrpe candidato a fare nuovi massimi relativi, mentre l’USDA ha annunciato che la Cina è entrata nella classifica dei primi dieci consumatori della bevanda e può scalare rapidamente posizioni.
Anche lo zucchero resta impostato positivamente grazie alla forte domanda di etanolo e alla possibilità concreta di deficit di offerta dal Brasile.
Nel settore delle carni è stata la settimana dell’attacco informatico a JBS, di gran lunga l’azienda leader per le macellazioni di bovini in Nord America. Il blocco dei sistemi informatici ha provocato il fermo dell’attività per molte ore la scorsa settimana scorsa e i prezzi ne hanno subito risentito con un forte aumento delle volatilità. Il problema della sicurezza informatica è sicuramente di grande attualità e deve essere tenuto in grande considerazione. Gli USA hanno subito già due importanti attacchi nelle ultime settimane e bisogna tener presente che attualmente tutte le comunicazioni e le transazioni a livello globale sono basate sul digitale. Se blocchi le reti informatiche, blocchi tutto. Avremo modo di approfondire.
Per concludere i preziosi, con l’oro che resta leader del movimento attuale. Dopo un piccolo ritracciamento, dopo i dati di venerdì ha concluso la seduta in positivo, trascinando anche l’argento. Questa settimana sarà importante per determinare come si muoveranno i prezzi da questo momento in poi. Sul gold sono tornato positivo, ma occorre verificare se ci sia bisogno di un ulteriore approfondimento del ribasso appena iniziato la scorsa settimana, o se il trend rialzista può considerarsi salvo, puntando a quota 1960 (resistenza importante).