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Commodities: il punto della situazione 

Petrolio di nuovo forte sul finire della settimana scorsa, con una chiusura in prossimità dei massimi relativi recenti. L’interruzione della Colonial Pipeline, importante oleodotto che collega il golfo del Messico con gli Stati del Nord, aveva provocato la classica reazione emotiva di rialzo dei derivati del greggio, mandando la benzina su del 10% in poche ore. Come sempre poi, i prezzi son rientrati una volta cessato il primo allarme, ma il petrolio, salvo una giornata e mezzo di ritracciamento, ha di nuovo ripreso la via del rialzo, spinto dalle attese di aumento della domanda e dell’inflazione. Probabile che gran parte delle notizie positive siano scontate nei prezzi, ma non escludo ulteriori allunghi nel medio periodo, con target area 70 dollari, sempre che le borse tengano. 

Il boom di export per il Natural Gas sta facendo aumentare le probabilità di stabilizzazione e rialzo dei prezzi dall’area in cui staziona da giorni. A questo punto, a mio avviso, l’area 2.900 (giugno), sta diventando un supporto su cui poter intervenire al rialzo. Tornando all’export, attualmente siamo a livelli record per i cargo che trasportano Gas Naturale liquefatto verso l’oriente. 

Il report Usda di martedì scorso ha evidenziato scorte finali ancora in leggera flessione sul vecchio raccolto, mentre le proiezioni per il nuovo raccolto sono risultate un po’ sopra le attese. Gli ultimi tre giorni della settimana a di borsa quindi sono stati caratterizzati da prese di profitto su tutto il comparto ma, a mio avviso, vi sono ancora spazi di discesa per i prezzi, prima di trovare supporti interessanti su cui andare a comprare il nuovo raccolto. (Vedi portafoglio per le operazioni in corso).

Tra le soft resta interessante il caffè, su cui aspetto ancora qualche punto di ritracciamento prima di intervenire nuovamente al rialzo. Lo zucchero intanto fa nuovi massimi relativi, spinto dalla forte domanda di etanolo. Il cacao resta in una posizione interessante per il long.