Le perdite nel raccolto di frumento in Canada e Russia, due tra i maggiori esportatori mondiali di questo prodotto, insieme ai timori relativi alla qualità del raccolto UE hanno spinto i prezzi del grano (piazza di Chicago) a massimi pluriennali, un elemento che pesa come un macigno su di un settore alimentare connotato da marcata inflazione.
Nel mese di luglio il raccolto di frumento del Canada è stato messo a dura prova da una siccità particolarmente intensa e questo dopo che la produzione russa è stata colpita da un inverno estremamente rigido e l’aumento della superficie coltivata su base globale sarà in grado di compensare solamente in parte le perdite subite da questi due grandi esportatori.
Le previsioni dell’USDA (il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti) relative a raccolti canadesi e russi in contrazione hanno indotto un aumento dei prezzi del frumento sulla piazza di Chicago, soprattutto se pensiamo che a questa produzione in calo si sommano scorte di prodotto altrettanto ridotte in un contesto che vede anche il raccolto statunitense in difficoltà.
L’impatto di questa situazione sarà sentito da governi e famiglie soprattutto nelle nazioni più povere maggiormente dipendenti dalle importazioni; negativa la situazione anche negli USA, dove un aumento dei prezzi del pane aggiungerebbe ulteriore pressione ad una catena di approvvigionamento alimentare già alle prese con carenza di manodopera e significative difficoltà logistiche.
“Non c’è dubbio: i consumatori vedranno aumentare i prezzi - spiega James Doyle, vicepresidente esecutivo di King Milling Co. a Lowell, nel Michigan - il prezzo che paghiamo per il grano man mano che i futures salgono, qualunque sia il prezzo nel momento in cui un fornaio acquista, viene immediatamente tradotto nel prezzo della farina”.
Il rally del frumento non si mostra conforme alla stagionalità del prodotto in quanto si presenta mentre i silos di stoccaggio nell'emisfero settentrionale in questo periodo, tradizionalmente, stanno ripristinando le scorte. Le riserve globali di frumento, in queste condizioni, potrebbero scendere a un minimo di cinque anni, secondo le previsioni del governo degli Stati Uniti, con le forniture agli esportatori particolarmente ridotte.
Secondo Carlos Mera, analista presso Rabobank, il mercato sta scontando un deficit globale e questo aumenta il timore relativo all’inflazione alimentare poiché il frumento è un alimento essenziale. L'indice dei prezzi all'esportazione del grano calcolato dall'International Grains Council di Londra è ora in aumento del 46% su base annua.
Essendo il frumento un alimento di base, i prezzi in aumento hanno un impatto sui consumatori più marcato rispetto a quanto accade con soia e mais che, nella maggior parte dei casi, sono destinate all’alimentazione animale.
La fluttuazione dei prezzi delle materie prime, talvolta, si ripercuote lungo la catena di approvvigionamento solamente nel medio periodo, ma i costi elevati dei prodotti palesatisi in questo momento indicano che il prezzo del grano potrebbe rimanere levato sino all’inizio del 2022, quando i raccolti dell’emisfero australe alleggeriranno la pressione.
A livello globale anche i costi di trasporto del grano sono in aumento e, nel complesso, la situazione interessa da vicino soprattutto le nazioni più povere e dipendenti dalle importazioni che già sono state duramente colpite dalla pandemia di coronavirus.
Nella passata settimana l’USDA ha ridotto le previsioni sulle importazioni di grano 2021-22 per la regione nordafricana, il sud-est asiatico e l’Afghanistan.
La Russia è stata la spina dorsale del commercio mondiale di grano negli ultimi anni, spesso il più grande esportatore. Il calo del raccolto di quest'anno coincide con lo sforzo del governo russo di arginare l'aumento dei prezzi alimentari, tassando i carichi destinati all’esportazione e questo potrebbe indurre gli acquirenti a rivolgersi a venditori come UE ed Ucraina. Il raccolto UE si mostra in aumento, rispetto all’anno passato, con un totale di 138,6 milioni di tonnellate rispetto ai precedenti 125,9 milioni (fonte USDA), ma le piogge intense che hanno attinto Francia e Germania potrebbero pregiudicare la qualità del prodotto.
Fonte Bloomberg