In Austria, il candidato Presidente ecologista ha battuto, di misura, il candidato Presidente della destra. Gli austriaci sono andati alle urne in massa, questa volta. La nazione spaccata in due, esattamente a metà. Costretti dalle circostanze del ballottaggio a dover votare l’uno o l’altro candidato, i cittadini austriaci hanno vissuto drammaticamente la contrapposizione.
Indipendentemente dal vincitore, l’Austria ha deciso di rafforzare la presenza dei propri soldati alla frontiera del Brennero.
La curiosa risposta degli amici d’oltralpe alla immigrazione è questa. Abituati alla pulizia e all’ordine, come gli svizzeri, è il loro modo per dire che i migranti devono restare un problema degli italienisch.
Si capisce bene che ci abbiamo combattuto contro una guerra mondiale… I più arguti ricordano, anche, che un tale Adolf Hitler era di quelle parti.
La Gran Bretagna, il 23 giugno, si reca alle urne per decidere se rimanere o no nel chiassoso Club della Unione Europea. I pro e i contro sono significativi, sia per chi propende per l’una che per l’altra soluzione. Significativa la tesi del sindaco di Londra, ferreo antieuropeista: la Germania ha realizzato con la UE il sogno nazista, le sue vittime, in primis l’Italia, sono Paesi divenuti sudditi della Germania. L’Inghilterra non può condividere la follia del piano tedesco e deve andarsene dalla Ue. Suggestiva la tesi: sotto sotto, eravamo in tanti ad averla pensata così. E ricorre questo tema, del mondo tedesco che sembra non riuscire ad archiviare il passato: sarà colpa nostra che la pensiamo così, cattivacci, o saranno loro?
Con molto spirito solidale, l’Europa ha isolato la Grecia, già stremata di suo, come terra di approdo dei migranti. Come palliativo al problema, ha fatto un accordo con gli insospettabili amici dei tedeschi, i Turchi (devono avere come affinità l’amore viscerale per la democrazia): un po’ dimentichi dei danni che gli Ottomani fecero all’Europa, la Unione Europea, su cortese pressione della Germania, permette alla Grecia di respingere i migranti mandandoli in Turchia. I quali, li rispedisce al paese d’origine dopo una permanenza in presunti campi di accoglienza, che nei telegiornali sono sembrati essere, più che altro, delle carceri adibite a soggiorno temporaneo. Questo è risolvere i problemi: il filo spinato e i turchi. Paghiamo anche una parcella di tre miliardi di euro per questo servizio, mica noccioline. Quando ci sono i tedeschi a volerlo, i fondi si trovano sempre, anche per le soluzioni più demenziali.
Alla fine, l’Italia è un Paese di eroi (tutti singoli, eh: in gruppo l’eroe non è a suo agio): andate a Lampedusa, parlate con gli abitanti dell’isola e ne avrete la netta sensazione.