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Rame in stallo: la domanda preoccupa gli investitori



La Redazione Articolo pubblicato il 16/06/2021 12:00:00
"Le vendite di alluminio e zinco sono notevolmente più probabili rispetto al rame - spiegano gli analisti di Citigroup - poiché la Cina è a corto di rame e il mercato del rame raffinato non è attualmente ristretto”.

 

I prezzi del rame stanno affrontando una fase, se non di debolezza, sicuramente di stallo, e questo a causa delle notizie in arrivo dalla Cina che vedono i principali consumatori in loco in azione al fine di frenare ulteriori aumenti dei prezzi dei metalli industriali: la situazione attuale lascia intendere che i prezzi non siano in linea con i fondamentali con il prezzo di riferimento presso il London Metal Exchange che scambia a ridosso dei 9960 dollari per tonnellata.

I prezzi del metallo, spesso utilizzato come indicatore dell'attività manifatturiera, sono diminuiti di quasi l'8% da quando, a maggio, ha raggiunto il record di 10747,50 dollari a tonnellata (nell'ultima settimana i prezzi del rame hanno scambiato per lo più tra 9800 e 10000 dollari per tonnellata).

“La grande riapertura delle economie a seguito delle vaccinazioni e la teoria sulla reflazione sono state valutate eccessivamente - spiega Carsten Menke, analista presso Julius Baer - ed ora il mercato sta assumendo una visione più sobria dei fondamentali del prodotto e, allo stesso tempo, le autorità cinesi affermano che reprimeranno la speculazione sui mercati delle materie prime”.

Ulteriori indicazioni sulla domanda cinese di metalli di base giungeranno mercato nel corso di questa settimana insieme ai dati sulla produzione industriale di maggio ed il consensus prevede un rallentamento delle attività.

La Cina prevede di rilasciare riserve statali di metalli non ferrosi tra cui rame, alluminio e zinco in un programma che durerà fino alla fine del 2021 (fonte Shanghai Metal Exchange): "Le vendite di alluminio e zinco sono notevolmente più probabili rispetto al rame - spiegano gli analisti di Citigroup - poiché la Cina è a corto di rame e il mercato del rame raffinato non è attualmente ristretto”.

Il governo cinese, la scorsa settimana, ha rinnovato il suo impegno a intensificare il monitoraggio dei prezzi delle materie prime, poiché l'inflazione dei produttori interni ha raggiunto il livello più alto in oltre 12 anni.

I magazzini LME detengono scorte di rame per oltre 138000 tonnellate in crescita del 24% circa rispetto a metà maggio e questo attenua i timori relativi ad una possibile carenza di offerta.

 

Fonte KitcoNews

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