I prezzi del petrolio hanno terminato la sessione di ieri in crescita di oltre il 3% a quota 77,42 dollari per barile, una price action imputabile alla contrazione produttiva della Libia che si aggiunge ai timori di una escalation del conflitto in Medio Oriente, due elementi che aumentano le preoccupazioni in merito ad una possibile carenza di offerta di oro nero.
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"L'acquisto a breve termine sembra giustificato”: questo il commento di Dennis Kissler, vicepresidente senior presso BOK Financial, che cita le tensioni in Medio Oriente, le interruzioni della produzione in Libia e le deboli scorte di petrolio a Cushing, Oklahoma, il principale hub di stoccaggio degli Stati Uniti.
Il governo libico orientale ha annunciato la chiusura di tutti i giacimenti petroliferi lunedì, interrompendo la produzione e le esportazioni. La National Oil Corp, che controlla le risorse petrolifere del paese, non ha fornito alcuna conferma, tuttavia, la sussidiaria della NOC Waha Oil Company ha affermato di voler ridurre gradualmente la produzione e ha avvertito di un arresto completo della produzione in Libia, citando "proteste e pressioni" non specificate; la Sirte Oil Company libica, un'altra sussidiaria della NOC, ha affermato che inizierà una riduzione parziale della produzione.
La produzione petrolifera della Libia è stata di circa 1,18 milioni di barili al giorno a luglio, secondo i dati OPEC, e gli esperti di settore sottolineano come proprio un ulteriore calo della produzione libica di petrolio rappresenti il rischio più grande per il mercato, soprattutto se l’output dovesse azzerarsi.
In Medio Oriente l’atteso attacco contro Israele da parte del gruppo terroristico hezbollah si è verificato nella giornata di domenica, tuttavia, gli USA continuano a ritenere possibile un ulteriore attacco da parte dell’Iran e degli altri gruppi terroristici sostenuti dalla repubblica islamica, soprattutto se si considera che i negoziati in corso al Cairo relativi al raggiungimento di un cessate il fuoco in quel di Gaza non hanno sortito esito positivo.
Nel mentre, le scorte di petrolio greggio a Cushing (USA, Oklahoma) sono scese ai livelli più bassi degli ultimi sei mesi e le attese sono per un ulteriore calo nella passata settimana.
Fonte Reuters