Nella sessione di venerdì 2 febbraio i prezzi del petrolio hanno lasciato sul parterre circa il 2% chiudendo in calo, ad un prezzo di 72,2 dollari per barile, la passata ottava. A determinare la price action i dati sull’occupazione negli Stati Uniti che, mostrandosi superiori alle attese, hanno ridotto la possibilità di un taglio dei tassi di interesse a breve termine da parte della Federal Reserve, un contesto che potrebbe smorzare la richiesta di oro nero; di rilievo anche i dati in arrivo dalla Cina, che evidenziano una notevole incertezza nell’economia del colosso asiatico, e quelli del Medio Oriente, che mostrano un certo allentamento della tensione nell’area.
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Gli alti tassi di interesse, che tendono a frenare la crescita economica e la domanda di petrolio, nelle principali economie come gli Stati Uniti e la zona euro sembrano essere destinati a durare nel breve termine; i dati di venerdì hanno mostrato che i datori di lavoro statunitensi hanno aggiunto molti più posti di lavoro, a gennaio, del previsto, riducendo le possibilità di tagli dei tassi a breve termine da parte della Federal Reserve e, di conseguenza, il dollaro si è apprezzato rispetto a tutte le principali valute; anche in Europa non sono attese riduzioni dei tassi significative nel breve termine.
A mantenere i prezzi del petrolio più bassi è stata anche un'interruzione presso BP, che apre una nuova raffineria di petrolio da 435000 barili al giorno a Whiting, Indiana, causata da un'interruzione di corrente che ha bloccato le operazioni giovedì, ha affermato Bob Yawger di Mizuho. L'elettricità alla raffineria è stata ripristinata venerdì a mezzogiorno, ma fonti hanno detto che BP non ha ancora fissato una data per il riavvio dell’impianto.
La società di servizi energetici Baker Hughes ha affermato che il conteggio delle piattaforme petrolifere statunitensi, un primo indicatore della fornitura futura, è rimasto stabile a 499 questa settimana.
Sul fronte mediorientale, si sono rivelate infondate le news relative ad un cessate il fuoco tra Israele ed i terroristi di Hamas con i mediatori che attendono una risposta da parte del gruppo terroristico in merito ad una proposta avanzata la settimana scorsa con i capi dei servizi segreti israeliani e statunitensi e trasmessa da Egitto e Qatar per il primo cessate il fuoco prolungato della guerra; una pausa nel conflitto potrebbe alleviare il rischio politico che incombe sulle rotte marittime del Golfo e del Mar Rosso, che sono fondamentali per i flussi energetici globali.
Fonte Reuters