Barclays ha abbassato di 4 dollari le sue previsioni sul Brent per il 2025, portandole a 70 dollari al barile, e ha fissato la stima per il 2026 a 62 dollari al barile, citando una strada difficile per i fondamentali a causa delle crescenti tensioni commerciali e della svolta dell'OPEC+ nella sua strategia di produzione.
Nonostante i fondamentali del mercato petrolifero si siano evoluti significativamente meglio del previsto all'inizio del 2025, la banca prevede ora un surplus di 1 milione di barili al giorno quest'anno e di 1,5 milioni di barili al giorno nel 2026.

Grafico Tradingview
Barclays ha avvertito che la limitata capacità di assorbimento degli shock del mercato potrebbe rendere i prezzi vulnerabili nel breve termine.
Barclays ha osservato che, sebbene la domanda sia rimasta resiliente, sostenuta dal maggiore consumo cinese e dalla stabilizzazione del mercato immobiliare, le prospettive macroeconomiche più ampie si sono deteriorate.
Per quanto riguarda l'offerta, le previsioni di produzione non-OPEC sono state riviste al ribasso di 270 mila barili al giorno a causa dello sviluppo negativo della situazione negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile e in Norvegia e di una previsione di prezzi più bassa, ha affermato Barclays.
La produzione di greggio statunitense dovrebbe ora rimanere invariata su base annua nel quarto trimestre del 2025, rispetto alle precedenti stime di crescita, mentre le previsioni di produzione dell'OPEC sono state aumentate di 240 mila barili al giorno a causa della recente accelerazione nell'eliminazione graduale degli aggiustamenti volontari aggiuntivi da parte dei membri chiave, ha affermato la banca.
Barclays ha evidenziato due possibili scenari: il Brent potrebbe attestarsi in media a 75 dollari al barile se le tensioni commerciali si attenuassero e l'OPEC+ moderasse la sua posizione, ma potrebbe testare i 50 dollari per un periodo prolungato se la domanda vacillasse e l'OPEC+ mantenesse la sua attuale tendenza.
Fonte Reuters