Se la OPEC+ intenderà rispondere al rilascio delle scorte strategiche di petrolio (SPR) implementato da alcune nazioni al fine di raffreddare il mercato petrolifero dovrà rassegnarsi a pagare un prezzo per il suo operato: questo è quanto afferma Julian Lee, analista presso Bloomberg, in una recente analisi.
Gli Stati Uniti rilasceranno 50 milioni di barili di greggio dalla Strategic Petroleum Reserve, con l’India, che aggiungerà altri 5 milioni di barili dalle sue scorte di emergenza, e il Regno Unito che contribuirà con 1,5 milioni di barili. Si attendono annunci anche da Cina, Giappone e Corea del Sud, che insieme potrebbero aggiungere tra i 10 ed i 20 milioni di barili.
I produttori OPEC+ avevano precedentemente avvertito che avrebbero risposto ritardando ulteriori aumenti di produzione previsti per gennaio e oltre o, addirittura, annullando gli aumenti già realizzati. Il gruppo misto di produttori si incontrerà nella giornata del 2 dicembre per definire la strategia produttiva.
Per compensare completamente un rilascio di 60 milioni di barili di greggio dalle scorte dei consumatori entro la fine di marzo, il gruppo di produttori dovrebbe rinunciare agli aumenti di produzione di 400000 barili al giorno previsti sia per gennaio che per febbraio: un intervento di questo tipo potrebbe non essere un problema per produttori come Angola, Nigeria e Malesia che non riescono a raggiungere il target produttivo, ma rappresenterebbe un duro colpo per membri come la Russia che ambiscono a ripristinare il più rapidamente possibile i barili trattenuti dal mercato.
Gli analisti OPEC prevedono un passaggio del mercato petrolifero in una fase di surplus dopo l’attuale deficit, ragion per cui gli USA potrebbero non dover ricorrere al rilascio della SPR tuttavia, se tale rilascio dovesse avvenire, non è escluso un nuovo taglio alla produzione unilaterale da parte dell’Arabia Saudita, anche se quest’ultima senza dubbio preferirebbe una risposta all’insegna della coesione da parte di tutti i membri OPEC+.
Un taglio unilaterale sarebbe un errore e, in ogni caso, la crisi attuale si sarebbe potuta evitare mostrando una maggior flessibilità anticipando, ad esempio, l’aumento produttivo previsto per gennaio: molto probabilmente, la mancanza di flessibilità dei produttori OPEC+ costerà loro molto di più di quanto non sarebbe costato un compromesso…
Fonte Bloomberg