Petrolio: l’Iraq ci dice il prezzo per il secondo semestre!
La Redazione
Articolo pubblicato il 14/06/2021 18:00:00
Attualmente la OPEC+ ha ripristinato quasi il 40% della produzione di petrolio precedentemente trattenuta offline e, nella giornata del 1° luglio, i produttori della coalizione si riuniranno nuovamente per annunciare ai mercati il prosieguo della strategia.
L’Iraq, secondo maggior produttore di petrolio del Cartello, non ha dubbi: il prezzo del greggio, nel secondo semestre 2021, sarà compreso tra i 68 ed i 75 dollari per barile.
A parlare è il ministro del petrolio iracheno Ihsan Abdul Jabbar (nell’immagine a seguire), che spiega come la previsione sia stata formulata tenendo conto dei tagli alla produzione OPEC+ che si mostra sempre impegnata a sostenere il mercato petrolifero dopo la profonda crisi indotta dal coronavirus.
Nelle sue più recenti previsioni, la OPEC ha parlato di una domanda di petrolio in fase di rafforzamento nella seconda metà dell’anno e proprio a causa di tale indicazione il Gruppo si sta preparando a ripristinare parte della produzione trattenuta in precedenza.
Secondo le stime dei tecnici OPEC il consumo di petrolio aumenterà di circa 5 milioni di barili al giorno – o circa il 5% – nella seconda metà del 2021 e questo grazie al recupero delle economie dalla crisi generata dal Covid 19.
Attualmente la OPEC+ ha ripristinato quasi il 40% della produzione di petrolio precedentemente trattenuta offline e, nella giornata del 1° luglio, i produttori della coalizione si riuniranno nuovamente per annunciare ai mercati il prosieguo della strategia.
L'Iraq ha dichiarato che è in corso la valutazione dell'acquisto della partecipazione di Exxon Mobil Corp. in uno dei più grandi giacimenti; alla domanda sullo stato attuale della “questione Exxon”, le autorità irachene hanno affermato che la nazione non si è ancora ritirata dal campo di West Qurna-1 poiché il paese sta ancora studiando l’alternativa.
Fonte Bloomberg