Nei giorni passati Washington ha proposto di rilanciare i colloqui con Teheran volti a ripristinare l’accordo sul nucleare del 2015: la risposta della repubblica islamica è stata particolarmente fredda, se non del tutto assente, con le autorità iraniane che hanno affermato di essere pronte ad invertire il loro operato in ambito di energia atomica solamente quando le sanzioni attualmente in essere saranno revocate.
L’amministrazione Biden ha dichiarato di essere pronta a trattare per riportare entrambe le nazioni nell’accordo del 2015 ma, a quanto pare, Teheran non è rimasta particolarmente soddisfatta ed il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif (nell’immagine a seguire) si è limitato a dichiarare: “Quando le sanzioni saranno revocate annulleremo immediatamente tutte le misure correttive, è molto semplice…”.

Da quando Trump ha abbandonato l’accordo Teheran ha violato lo stesso in più occasioni, installando centrifughe tecnologicamente avanzate ed arricchendo l’uranio portando lo stesso a livelli di purezza superiori a quelli consentiti dal precedente accordo.
Una reale distensione tra le due nazioni non si è mai manifestata, con Washington e Teheran che sono sempre state in disaccordo su chi dovesse fare la prima mossa per rilanciare l’accordo: l’Iran afferma che gli USA devono revocare le sanzioni, come primo passo, mentre gli Stati Uniti vogliono che sia la repubblica islamica a muoversi per prima rispettando gli impegni presi in precedenza.
Un alto funzionario iraniano ha tuttavia dichiarato che Teheran sta valutando l’offerta: “…prima dovrebbero tornare nell’accordo, e da qui si potrà discutere un meccanismo per sincronizzare i vari passaggi. Non abbiamo mai tentato di realizzare armi nucleari che non fanno parte della nostra dottrina di difesa ed il nostro messaggio è molto chiaro: revocate tutte le sanzioni e date una possibilità alla diplomazia”.
L'Unione europea sta lavorando per organizzare un meeting informale di tutti i partecipanti all'accordo con l'Iran e gli Stati Uniti, con gli ultimi che hanno già segnalato la volontà di partecipare a qualsiasi incontro, ha spiegato un alto funzionario dell’UE.
Ad aggiungere pressione è anche una direttiva iraniana che dovrebbe essere approvata in questi giorni: tale direttiva impedirà il totale accesso degli ispettori ai siti nucleari limitando le ispezioni a pochi siti dichiarati: UE ed USA hanno esortato Teheran ad astenersi da questo passo che, ovviamente, complicherebbe gli sforzi di Biden per ripristinare il patto.
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