Petrolio: l’Arabia Saudita parla direttamente al cuore di Wall Street
La Redazione
Articolo pubblicato il 14/06/2021 12:00:00
Il Regno ha aspramente contestato il report IEA definendolo come “un sequel di La La Land”, la commedia romantica del 2016 i cui personaggi principali si scatenano in canti e balli
Nel corso dell’ultimo anno il ministro dell’energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha combattuto una vera e propria guerra contro gli speculatori attivi nel mercato petrolifero e ora sta portando un messaggio direttamente al cuore di Wall Street: scendendo maggiormente nel dettaglio il principe, nella giornata del 16 giugno, parlerà durante la Robin Hood Investors Conference, prestigioso evento che vede riunita l’elite degli hedge fund, da veterani come Paul Tudor Jones, Ray Dalio e Stanley Druckenmiller ad astri nascenti come Cathie Wood.
Da un anno il ministro saudita lotta per tenere a bada i venditori allo scoperto ed è una battaglia senza esclusione di colpi, con il principe che non ha esitato a minacciare i suoi antagonisti avvertendoli di “non scommettere contro di lui”.
“Voglio che i ragazzi nelle sale di negoziazione siano più nervosi possibile - affermava Abdulaziz bin Salman al termine di un meeting OPEC+ tenutosi a metà settembre 2020 - e mi assicurerò che chiunque scommetta in questo mercato viva un inferno”.
I precedenti ministri sauditi hanno sempre parlato privatamente con i gestori di hedge fund, ma questa volta il livello si è innalzato, anche perché, negli ultimi anni, molte delle tendenze scaturite proprio dalla Robin Hood Investors Conference vanno palesemente contro gli interessi dei sauditi; nel 2019, ad esempio, gli investitori hanno discusso a lungo del cambiamento climatico definendo l’attuale contesto energetico e dei trasporti come “obsoleti entro il 2030” mentre, un anno prima, ad essere al centro della scena era Tesla, colosso nella produzione di vetture elettriche.
La La Land
Per il principe Abdulaziz, la conferenza sarà un'opportunità per parlare delle tendenze a lungo termine del settore Energy poche settimane dopo che la International Energy Agency ha pubblicato una controversa road map per ridurre le emissioni, sollecitando la fine dei nuovi investimenti nel petrolio e nel gas. Il Regno ha aspramente contestato il report IEA definendolo come “un sequel di La La Land”, la commedia romantica del 2016 i cui personaggi principali si scatenano in canti e balli: “Perché dovrei prenderlo sul serio?”, questa l’affermazione del principe interpellato a proposito della road map IEA durante una conferenza stampa OPEC+ all’inizio del mese.
Riyadh non intende affatto interrompere la sua attività petrolifera e l’attuale obiettivo è quello di portare la capacità produttiva della controllata statale Saudi Aramco a 13 milioni di barili giornalieri contro gli attuali 12 milioni.
Fonte Bloomberg