Il petrolio ha archiviato la passata ottava con un rialzo del 2,5% a quota 74,83 dollari per barile (WTI, piazza di New York), un aumento indotto dai commenti del presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, che segnalano ai mercati che la banca centrale è pronta a tagliare i tassi di interesse: “La svolta della Federal Reserve è reale - spiega Phil Flynn, analista senior di Price Futures Group - e sta avendo un impatto su tutte le materie prime”.
Grafico Tradingview
Nella scorsa settimana, entrambi i benchmark hanno toccato il minimo da inizio gennaio, dopo che il governo statunitense ha drasticamente abbassato la stima dei posti di lavoro creati dai datori di lavoro quest'anno fino a marzo, sollevando timori di una possibile recessione. Venerdì, Powell ha approvato l'allentamento delle politiche della Fed, affermando che un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro non sarebbe stato gradito ed ha anche espresso fiducia in merito ad una inflazione al 2%, ovvero il target previsto dalla Fed.
"I rischi al rialzo per l'inflazione sono diminuiti. E i rischi al ribasso per l'occupazione sono aumentati - afferma Powell - ed è giunto il momento che la politica si adegui. La direzione di marcia è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall'equilibrio dei rischi”.
Il Dollar Index si è indebolito a circa 101,45 prima del discorso ed un biglietto verde debole rende appetibile l’oro nero per gli acquirenti in diversa valuta.
Venerdì, Morgan Stanley ha affermato in una nota che un calo delle scorte di petrolio ha in qualche modo sostenuto i prezzi del petrolio: "Per ora, l'equilibrio nel mercato del petrolio è stretto, con le scorte che hanno assorbito circa 1,2 milioni di barili al giorno nelle ultime quattro settimane, e ci aspettiamo che continui nel saldo del terzo trimestre", ha affermato la banca.
Nella passata settimana le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere e di gas naturale operative per la seconda settimana consecutiva, ha affermato venerdì la società di servizi energetici Baker Hughes; il numero di piattaforme petrolifere è rimasto invariato a 483 questa settimana, mentre le piattaforme del gas sono diminuite di una a 97.
Fonte Reuters