La produzione di petrolio degli Stati Uniti è diminuita di oltre 2 milioni di barili al giorno, nel mese di ottobre, in quanto i prezzi contenuti e la domanda in fase di stallo a causa del protrarsi della pandemia di coronavirus hanno gravato sull’attività produttiva: questo è quanto mostra un report del governo statunitense diffuso nei giorni passati.
Il rapporto ha suggerito che la domanda di greggio nella più grande economia del mondo è rimasta al di sotto dei massimi di inizio 2020 e la produzione è rimasta sostanzialmente invariata da quando si è palesata la forte riduzione primaverile.

Negli Stati Uniti, ad ottobre, la domanda complessiva di petrolio è scesa di 2,15 milioni di barili giornalieri, ovvero più del 10% rispetto allo stesso mese nel 2019 (-9,5% il calo della richiesta nel mese di settembre 2020).
La produzione è scesa da una media mensile record di 12,86 milioni di barili al giorno a novembre 2019, con una contrazione particolarmente marcata nel mese di maggio 2020 imputabile al crollo delle attività di perforazione conseguente alla domanda ridotta ed ai prezzi contenuti del greggio.
Nel mese di ottobre la produzione si attestava a 10,42 milioni di barili giornalieri (-442000 barili giornalieri rispetto al mese di settembre 2020) con forti perdite nella fornitura offshore in arrivo dal Golfo del Messico, i cui impianti, inoltre, sono stati attinti da tempeste con intensità molto elevata.
I principali produttori onshore del Texas e del Nord Dakota hanno registrato guadagni modesti nel mese poiché alcune società hanno riavviato parte della produzione interrotta in precedenza a seguito del recupero delle quotazioni del barile.
Fonte Reuters