EOG Resources, uno dei maggiori produttori di shale oil degli Stati Uniti, è pronto ad aumentare la produzione non appena il mercato dovesse richiederlo.
La produzione della società deve ancora tornare ai livelli precedenti la pandemia, ma in condizioni macroeconomiche favorevoli questa condizione potrebbe mutare: questo è quanto afferma il CEO della società, Ezra Yacob, durante una conferenza virtuale sul settore Energy promossa da Goldman Sachs; Yacob afferma, inoltre, che la società sta monitorando attentamente il mercato, con particolare attenzione alla domanda globale di petrolio, alle scorte ed alla capacità inutilizzata a disposizione della OPEC+.
“Se le condizioni saranno idonee, e potenzialmente questo si verificherà entro la metà del 2022, EOG sarebbe in grado di tornare ai livelli di produzione pre-Covid - afferma Yacob - se il mondo ha una richiesta di petrolio e c'è spazio per far crescere i nostri barili a basso costo e a basse emissioni nel mercato, possiamo sicuramente farcela”.
Le azioni delle società energetiche statunitensi sono in aumento sostenute dal rally dei prezzi del petrolio ed ora gli investitori iniziano a chiedersi se inizieranno ad utilizzare il denaro extra in ingresso per aumentare la produzione, quest’anno, soprattutto ora che la OPEC+ fatica a raggiungere il target produttivo previsto.
EOG è stata l’unica società di settore a fornire una cronologia approssimativa di quando potrebbe aumentare l'attività di perforazione; i dirigenti di Diamondback Energy Inc. e Devon Energy Corp., sempre durante la conferenza di Goldman, hanno affermato che avrebbero bisogno di un fermo cenno degli azionisti prima di aumentare nuovamente la produzione.
EOG prevede di annunciare il suo budget di capitale per il 2022 e i piani di perforazione nella seconda metà di febbraio.
Fonte Bloomberg