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Petrolio, i sauditi hanno deciso: il Toro è salvo



La Redazione Articolo pubblicato il 13/07/2023 10:00:00
I prezzi di riferimento sono ora in linea con la loro media a lungo termine dall'inizio del secolo una volta presa in considerazione l'inflazione, in linea con un mercato che dovrebbe essere vicino al pareggio fino alla fine del 2023

 

I tagli alla produzione recentemente annunciati da Arabia Saudita e Russia hanno arginato i rischi di un possibile ribasso nel mercato petrolifero e fermato la progressiva erosione dei prezzi spot del petrolio: scendendo maggiormente nel dettaglio, nella giornata del 3 luglio l’Arabia Saudita ha annunciato al mercato che avrebbe esteso anche ai mesi di luglio ed agosto il precedente taglio alla produzione greggio di un milione di barili giornalieri, mentre Mosca ha reso noto un ulteriore intervento del peso di mezzo milione di barili giornalieri.

Se i tagli saranno attuati integralmente, ridurranno la produzione globale e le scorte attese di ben 45 milioni di barili entro la fine di agosto, in aggiunta ai 30 milioni che l'Arabia Saudita sta già rimuovendo a luglio.

L’intervento invertirebbe il processo di accumulo delle scorte attualmente in essere, con le scorte commerciali detenute nelle economie avanzate che registrano un incremento di 75 milioni di barili nei primi cinque mesi del 2023.

Nel mercato finanziario, l'annuncio ha portato i prezzi dei futures del primo mese a oltre 79 dollari al barile a fronte di un minimo di 73 dollari registrato a fine giugno.

I prezzi di riferimento sono ora in linea con la loro media a lungo termine dall'inizio del secolo una volta presa in considerazione l'inflazione, in linea con un mercato che dovrebbe essere vicino al pareggio fino alla fine del 2023.

Da un punto di vista fondamentale, i tagli alla produzione annunciati da Arabia Saudita e Russia dovrebbero rimuovere i barili in eccesso dal mercato agevolando la crescita economica che in Nord America, Europa e Cina si sta rivelando più debole del previsto.

Dal punto di vista del posizionamento e del sentiment, stanno anche aiutando a contrastare l'accumulo di un numero insolitamente elevato di posizioni corte ribassiste e, allo stesso tempo, rendendo più invitante il posizionamento long da parte dei fondi.

Dopo l'annuncio, i commercianti di petrolio si aspettano che il saldo produzione-consumo-scorte sarà moderatamente stretto per il resto del 2023, supponendo che la crescita economica globale rimanga tiepida.

Se la crescita accelera di nuovo, il mercato si restringerà rapidamente, implicando una rapida escalation dei prezzi; il livello eccezionalmente basso delle posizioni degli hedge fund nel greggio significa che c'è ampio spazio per la creazione di posizioni per anticipare, accelerare e amplificare il movimento ma, se la crescita dovesse rimanere limitata, l'Arabia Saudita e la Russia subiranno pressioni per estendere i tagli fino a settembre e oltre per evitare che i prezzi scendano nuovamente.

 

Fonte Reuters

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