A partire dalla fine del 2021 i mercati petroliferi sono tornati a stimolare l’interesse degli investitori con la variante Omicron che potrebbe arrecare un danno alla domanda di oro nero nettamente inferiore al previsto.
Nella settimana terminata il 4 gennaio hedge fund e altri gestori hanno acquistato l'equivalente di 31 milioni di barili nei sei più importanti contratti future e opzioni relativi al petrolio; nelle ultime tre settimane i barili di greggio acquistato dai gestori risultano pari a 102 milioni a fronte di vendite per 327 milioni di barili nelle 10 settimane precedenti.
Gli acquisti dell’ultima settimana risultano costituiti per la maggior parte da nuove posizioni long (+27 milioni di barili) piuttosto che dalla chiusura di posizioni short (-5 milioni di barili).
Gli acquisti registrati nella passata settimana hanno interessato principalmente il petrolio Brent (+19 milioni di barili), seguito dalla benzina USA (+7 milioni di barili), dal diesel USA (+4 milioni di barili) e dal gasolio europeo (+3 milioni di barili); le vendite di NYMEX ed ICE WTI ammontano a soli 2 milioni di barili.

Il numero di infezioni confermate da coronavirus al giorno in tutto il mondo è quasi quadruplicato a 308 per milione nella settimana terminata il 10 gennaio contro i 78 per milione nella settimana terminata il 14 dicembre, ma il legame tra casi confermati, ricoveri e decessi sembra essersi indebolito, con il risultato che molti governi stanno imponendo restrizioni più limitate alle attività commerciali e ai viaggi rispetto alle ondate precedenti.
La risposta più limitata a quest'ultima ondata ha incoraggiato i rialzisti a ritenere che l'impatto sul consumo di petrolio sarà relativamente limitato e di breve durata: con l'attenuarsi dell'attuale ondata di infezioni in primavera, si prevede che la continua ripresa ciclica dell'economia globale si tradurrà in un'ulteriore crescita del consumo di petrolio dal secondo trimestre in poi.
Con la crescita limitata della produzione OPEC+ e dei suoi rivali è probabile che le scorte globali di petrolio si restringeranno ulteriormente entro la fine del 2022.
Fonte Reuters