L’eccesso di offerta di petrolio che ha contraddistinto la prima parte del 2020 inizia ad essere assorbito dal mercato, e questo spinge le scorte USA in una fase di normalizzazione, ed è probabile che questo calo delle scorte preannunci un bilancio di produzione e consumo più ristretto nel corso del 2021, ed il tutto insieme ad una ripresa ciclica dei prezzi.
La ripresa dei prezzi, tuttavia, è legata a filo doppio alla capacità di gestione del mercato da parte della OPEC+, alle condizioni dell’economia globale ed alla veloce implementazione di un vaccino efficace contro il coronavirus.
Allo stato attuale sembra essere presente la possibilità che tutte e tre le succitate condizioni siano soddisfatte, soprattutto quella relativa allo sviluppo ed alla successiva distribuzione di un vaccino in grado di consentire la ripresa del traffico aereo internazionale in sicurezza.

Scorte USA
Nella passata settimana le scorte di greggio e prodotti petroliferi statunitensi sono diminuite di altri 11 milioni di barili, secondo i dati diffusi dalla Energy Information Administration, evidenziando la sedicesima settimana all’insegna della contrazione su diciassette, con un totale drenato di ben 124 milioni di barili a fronte di un precedente accumulo in eccesso di 224 milioni di barili.
Le scorte di petrolio si mostrano attualmente al di sopra della media quinquennale stagionale del 6%, contro il 14% evidenziato a metà luglio.
La minor produzione dei membri OPEC+, il reindirizzamento delle esportazioni di petrolio verso l'Asia, in particolare la Cina, ed una serie di uragani che hanno abbattuto la produzione nel Golfo del Messico hanno contribuito a ridurre l'eccesso di scorte e, nel mentre, le raffinerie USA hanno abbattuto il surplus di distillati medi come il diesel e il carburante per aerei massimizzando invece la produzione di benzina.
Continua nella pagina successiva