Nel corso della passata settimana gli hedge fund hanno rafforzato le posizioni long sul petrolio, concentrandosi su greggio e benzina, scommettendo sul sostegno OPEC+ in termini di tagli alla produzione e su una ripresa più veloce del previsto delle attività commerciali.
Ad essere venduti sono stati i distillati medi, una mossa che, probabilmente, riflette i timori in merito ad una riapertura molto lenta dei confini internazionali che inciderà negativamente sul trasporto aereo, e questo anche a fronte dell’avvenuto lancio dei vaccini contro il coronavirus.

Grafico Reuters
Complessivamente gli hedge fund ed altri gestori di fondi hanno acquistato l'equivalente di 51 milioni di barili nei sei principali contratti futures e opzioni sul petrolio nella settimana terminata il 12 gennaio: si tratta della più grande ondata di acquisti in sette settimane e porta il totale dalla metà di novembre a 450 milioni di barili (dati con fonte ICE Futures Europe ed US Commodity Futures Trading Commision).

Grafico Reuters
La maggior parte degli acquisti della passata settimana ha generato nuove posizioni long (+41 milioni di barili) e si nota anche una certa attività di copertura di posizioni short aperte in precedenza (circa 10 milioni di barili).
Gli acquisti si sono concentrati sul Brent (+25 milioni di barili) e su NYMEX ed ICE WTI (+22 milioni di barili) con acquisti più lievi di benzina (+7 milioni d barili) e vendite di diesel USA e gasolio europeo (rispettivamente 2 e 2 milioni di barili).
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