I prezzi del petrolio si mostrano in aumento, nella sessione di lunedì, ma gli analisti di settore evidenziano che rimangono sotto pressione a causa dell'aumento dei casi di COVID-19 in Europa e di un potenziale rilascio di riserve petrolifere giapponesi e indiane, elementi che sollevano preoccupazioni sia per l'eccesso di offerta che per la domanda debole.
Nel momento in cui queste righe sono scritte (lunedì 22 novembre alle ore 16.45) il prezzo del Brent si presenta in crescita dell’1% a quota 79,7 dollari per barile, mentre il West Texas Intermediate (piazza di New York) si attesta a quota 76,8 dollari per barile in crescita dell’1,11%.
La prospettiva di nuovi lockdown in Europa ha sollevato preoccupazioni sulla crescita economica e della domanda di petrolio, ha affermato Tamas Varga, analista presso la società di brokeraggio londinese PVM Oil Associates e questo ha indotto gli investitori a cercare rifugio in asset come il dollaro che, rafforzandosi, ha contribuito a limitare i guadagni del greggio.
Lunedì l'Austria è entrata nuovamente in lockdown, mentre l'Europa diventa nuovamente l'epicentro della pandemia di coronavirus. La Germania potrebbe anche imporre nuove restrizioni, con i politici che discutono di un blocco per le persone non vaccinate.
Nella giornata di ieri il dollaro passa dai mano contro l’euro al prezzo più elevato in 16 mesi e questo rende il costo del petrolio (quotato in dollari) più costoso per coloro che lo acquistano con altre valute.
Nel frattempo, la prospettiva del rilascio di petrolio dalle riserve petrolifere strategiche (SPR) ha mantenuto la pressione sui prezzi del petrolio e ha mantenuto il Brent sotto la soglia degli 80 dollari.
Funzionari giapponesi e indiani stanno lavorando per mettere a punto un piano che consenta il rilascio di parte delle SPR insieme agli Stati Uniti e ad altre importanti economie globali al fine di tenere sotto controllo i prezzi dell’oro nero; negli USA i prezzi della benzina hanno quasi raggiunto i 4 dollari per gallone e questo rende la politica locale particolarmente nervosa ed ansiosa di trovare una soluzione che consenta di raffreddare il mercato, anche se l’impatto del rilascio delle SPR sarà limitato a due o tre settimane, spiegano gli esperti di settore.
Il rilascio combinato di SPR potrebbe essere compreso tra 100 120 milioni di barili o anche più, hanno affermato gli analisti di Citi in una nota del 19 novembre. Ciò include da 45 a 60 milioni di barili dagli Stati Uniti, circa 30 milioni di barili dalla Cina, 5 milioni di barili dall'India e 10 milioni di barili ciascuno dal Giappone e dalla Corea del Sud, ha stimato la banca.
La banca di investimento statunitense Goldman Sachs ha affermato che i recenti cali dei prezzi del petrolio sono stati "eccessivi" dato che il mercato petrolifero rimane in deficit, aggiungendo di aver ribadito la sua previsione di 85 dollari al barile per il quarto trimestre.
Fonte Reuters