I prezzi globali del petrolio potrebbero salire fino a 120 dollari per barile entro la metà del prossimo anno poiché la capacità dell'OPEC+ di soddisfare la domanda è a rischio a causa di investimenti non sufficienti e sanzioni: questo è quanto afferma un dirigente di Rosneft.
“Oggi i paesi dell'OPEC+ non possono aumentare la produzione nella misura necessaria per soddisfare la domanda - spiega Otabek Karimov, vicepresidente commercio e logistica presso il colosso russo - e, di conseguenza, in tutto il mondo c’è un gravissimo deficit di risorse energetiche e, naturalmente, questo non può che incidere sul prezzo del greggio”.
Il prezzo del petrolio è aumentato di quasi il 60%, superando gli 82 dollari per barile, nel corso di quest’anno e questo incremento di prezzo è una diretta conseguenza del recupero dell’economia globale che va a sostenere la richiesta di oro nero proprio mentre la OPEC+ sta mantenendo l’offerta sotto controllo aumentando in modo estremamente cauto la fornitura in arrivo a mercato.
Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente dichiarato che un prezzo del petrolio pari a 100 dollari per barile è “abbastanza probabile”, una view condivisa da ENI e da Trafigura Group; ancor più propensa ad un allungo rialzista Bank of America, i cui analisti indicano un barile a 120 dollari entro giugno 2022.

I commenti di Karimov sono giunti a mercato il giorno dopo che alti funzionari di Russia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno affermato di attendersi un mercato petrolifero in eccesso di offerta, un contesto che potrebbe abbassare i prezzi e giustificare l'approccio cauto del gruppo.
La OPEC+ mira ad un aumento della produzione di petrolio di 400000 barili giornalieri su base mensile, ma l’incremento effettivo è inferiore in quanto alcuni membri, a causa degli scarsi investimenti, non sono in grado di raggiungere la quota produttiva richiesta.
Rosneft, il più grande produttore di petrolio della Russia, ha rispettato le restrizioni alla produzione previste dall'accordo, ma storicamente si è opposto al coinvolgimento della Russia nel patto OPEC+. La società ha affermato che prevede di aumentare rapidamente la produzione una volta concluso l’accordo, nel 2022, e punta a produrre fino a 30 milioni di tonnellate di petrolio, o circa 600000 barili al giorno, dal suo futuro progetto Vostok Oil già nel 2024.
Fonte Bloomberg