La OPEC+ non desidera un petrolio a 100 dollari per barile e, in quest’ottica, sta aumentando la produzione con una rapidità sufficiente ad impedire il surriscaldamento dei mercati globali: questo è quanto afferma il ministro del petrolio dell’Oman riferendosi all’aumento della produzione di 400000 barili giornalieri praticato dalla OPEC+ su base mensile.
“La OPEC+ presta la massima attenzione ed ogni mese esaminato il mercato - afferma Mohammed Al Rumhi, ministro del petrolio dell’Oman - sino ad ora credo che 400000 abili giornalieri vadano bene perché la domanda è in aumento e vogliamo assicurarci che il mercato non si surriscaldi. Non vogliamo vedere 100 dollari al barile: il mondo non è pronto per questo”.
Il rally del petrolio ha allarmato molte nazioni consumatrici poiché alimenta la pressione inflazionistica che sta minacciando la ripresa economica mondiale dalla pandemia. Parte del problema è stata una crisi nella capacità di produzione globale a seguito di una serie di spese ridotte, ha affermato Al Rumhi che, sottolineando come questo sia un problema che affligge la stessa OPEC+, afferma: “Negli ultimi cinque anni gli investimenti sono stati limitati, nel settore, e ora ne stiamo pagando il prezzo”.
Nel mese passato la OPEC+ ha effettuato solamente una parte dell’aumento previsto in quanto paesi come Nigeria, Angola, Libia e Malesia non sono in grado di sostenere l’aumento della produzione richiesto per raggiungere il risultato finale; lo stesso problema opprime anche la Russia.
Fonte Bloomberg