Nella giornata di ieri la OPEC ha nuovamente ridotto le stime sulla crescita della domanda globale di petrolio nel 2022: si tratta del quinto taglio consecutivo dal mese di aprile e, inoltre, i tecnici del Cartello indicano che nel 2023 la situazione non migliorerà a causa delle molteplici sfide economiche che il mercato si troverà ad affrontare come, ad esempio, l’inflazione elevata e l’aumento dei tassi di interesse.
I tecnici OPEC affermano che, nel 2022, la domanda di petrolio aumenterà di 2,55 milioni di barili al giorno (+2,6%), un volume che si presenta in calo di 100000 barili giornalieri rispetto alla stima precedente: “L'economia mondiale è entrata in un periodo di significativa incertezza e crescenti sfide nel quarto trimestre del 2022 - spiegano i tecnici del Cartello - i rischi al ribasso includono l'inflazione elevata, l’inasprimento della politica monetaria da parte delle principali banche centrali, gli elevati livelli di debito sovrano in molte regioni, il deteriorarsi del mercato del lavoro ed i persistenti vincoli della catena di approvvigionamento”.
Le dichiarazioni rilasciate dall'OPEC hanno sempre una grande influenza sui prezzi del petrolio sulla piazza globale e possono generare intense oscillazioni di prezzo che, ad esempio, sfruttando le strategie in opzioni si possono tradurre in vere e proprie occasioni di guadagno, esattamente come ci spiega Giancarlo nei suoi corsi: clicca su questo link per scaricare il materiale gratuito.
Il report in oggetto è l’ultimo rilasciato dalla OPEC prima del meeting OPEC+ del 4 dicembre che, stando alle indiscrezioni in arrivo a mercato, vedrà i produttori mantenere un atteggiamento estremamente prudente dopo la ingente riduzione della produzione concordata nel mese di ottobre.
Per quanto concerne il 2023, i tecnici OPEC prevedono una crescita della domanda di 2,24 milioni di barili giornalieri, anche in questo caso 100000 barili giornalieri in meno rispetto alla precedente stima. A fronte delle succitate sfide economiche, i tecnici OPEC non hanno effettuato variazioni sulle stime sulla crescita economica globale per gli anni 2022 e 2023, sottolineando come siano presenti rischi sia al ribasso che al rialzo: “Ciò può essere imputabile ad un mix di fattori - spiegano i tecnici OPEC - prevalentemente, l'inflazione potrebbe essere positivamente influenzata da qualsiasi risoluzione della situazione geopolitica nell'Europa orientale, consentendo politiche monetarie meno aggressive”.
L'Arabia Saudita ha affermato che l'ultimo taglio è stato necessario per rispondere all'aumento dei tassi di interesse in Occidente e a un'economia globale più debole. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha criticato la decisione, definendola miope.
L'OPEC ha affermato che nel secondo e nel terzo trimestre di quest'anno, l'offerta globale di petrolio ha superato la domanda totale rispettivamente di 200000 ed 1,1 milioni di barili giornalieri, a fronte di un deficit di 300000 barili giornalieri nel primo trimestre.
L'OPEC ha affermato che la sua produzione, in ottobre, è diminuita di 210000 barili giornalieri ad un totale di 24,49 milioni di barili giornalieri, molto più di quanto previsto al termine del meeting OPEC+.
Fonte Reuters