Il ministro del petrolio iracheno Hayan Abdel-Ghani, in una recente dichiarazione, ha spiegato di non attendersi ulteriori riduzioni della produzione di petrolio nel corso del meeting OPEC+ di giugno; la dichiarazione è stata resa nonostante il recente calo delle quotazioni del barile: “Nel prossimo incontro che si terrà nelle giornate del 3 e 4 giugno - spiega il ministro - non saranno implementate nuove riduzioni dell’output e, per quanto concerne l’Iraq, noi non possiamo ridurre ulteriormente la produzione petrolifera”.
In una dichiarazione successiva, Abdel-Ghani ha affermato che l'Iraq è impegnato in tagli volontari alla produzione di petrolio che sono iniziati a maggio e dureranno fino alla fine del 2023, e ha osservato che all'Iraq non è stato chiesto di effettuare ulteriori tagli di questo tipo prima della riunione OPEC+ del 4 giugno.
I membri OPEC+, alla fine del 2022, hanno concordato di tagliare la produzione per sostenere il mercato mentre le prospettive economiche peggioravano pesando sempre più sulle quotazioni del barile ma, con un intervento a sorpresa ad inizio aprile che ha spiazzato i mercati, l'Arabia Saudita e altri membri dell'OPEC+ hanno annunciato ulteriori tagli alla produzione di petrolio di circa 1,2 milioni di barili al giorno.
L’annuncio dell’intervento OPEC+ ha sostenuto le quotazioni, ma questo solo in prima battuta, in quanto i guadagni sono rapidamente venuti meno a causa dei timori in merito ad un rallentamento economico globale. Secondo il ministro iracheno, il taglio alla produzione di aprile è stato volontario e si è rivelato di grande aiuto nel sostenere le quotazioni del barile e nel garantire la stabilità del mercato.
L’Iraq ridurrà la produzione di petrolio di circa 210000 barili giornalieri a partire dal mese di maggio al fine di rispettare gli accordi presi con gli altri produttori.
Fonte Reuters