Il range di prezzo nel quale oscillerà il petrolio nel corso dell’inverno è atteso tra 80 e 90 dollari per barile, ma non si escludono picchi a ridosso dei 100 dollari: questo è quanto afferma Marco Dunand, amministratore delegato di Mercuria Energy Group. che sottolinea come, a causa dell’aumento del costo dell’energia che contribuisce all’incremento dell’inflazione, i prezzi potrebbero mettere a segno allunghi rialzisti superiori al previsto.
“È difficile pensare ad una psicologia di mercato non rialzista in vista dell’inverno - spiega Dunand - abbiamo una view rialzista sulle materie prime e sull’energia”.
Cina
I colloqui globali sul clima che inizieranno a Glasgow alla fine di questo mese arrivano in un momento difficile, poiché i leader mondiali bilanciano le loro ambizioni climatiche con la loro attuale dipendenza dai combustibili fossili per alimentare le loro economie. Questo enigma è particolarmente acuto per la Cina, il più grande sviluppatore mondiale di energia rinnovabile e il più grande inquinatore, ha affermato Dunand.
“La Cina è una regione complicata - conclude Dunand - hanno fatto uno sforzo per ridurre l’utilizzo di carbone ed ora non ci sono sufficienti scorte non solo di carbone, ma nemmeno di gas”.
Dunand conclude il suo intervento sottolineando come i leader cinesi rimangano in ogni caso intenzionati a ridurre le emissioni agendo in modo aggressivo.
Fonte Bloomberg