Petrolio, Ferro e Rame: la corsa delle Commodities è senza freni
La Redazione
Articolo pubblicato il 20/05/2021 09:00:00
Il rame, superando i 10000 dollari per tonnellata, ha raggiunto nuovi massimi storici e lo stesso vale per l’iron ore, favorito dall’ampia richiesta in arrivo dalla Cina, ed anche il petrolio si unisce a questo “festoso” gruppo con il Brent che ha superato i 70 dollari per barile.
Nella giornata di martedì 18 maggio 2021 i prezzi del Brent hanno superato i 70 dollari per barile, ma è stata solamente l’ultima pietra miliare superata dai prezzi delle commodities nella loro corsa al rialzo all’interno di un anno che potremmo definire eccezionale.
Dal rame all’iron ore (minerale di ferro) al petrolio i prezzi delle materie prime sono aumentati quasi senza sosta grazie al recupero dell’economia globale dal disastro innescato dal diffondersi del coronavirus che riaccende la richiesta di questi prodotti; il Bloomberg Commodity Spot Index, che replica un ampio paniere di materie prime, è cresciuto del 21% da gennaio, in un percorso che potrebbe condurlo verso il miglior anno dal 2016.
Il rame, superando i 10000 dollari per tonnellata, ha raggiunto nuovi massimi storici e lo stesso vale per l’iron ore, favorito dall’ampia richiesta in arrivo dalla Cina, ed anche il petrolio si unisce a questo “festoso” gruppo con il Brent che ha superato i 70 dollari per barile.
Questa price action ci segnala un’economia in ripresa e la presenza di pressioni inflazionistiche con i prezzi delle materie prime in generale che, salendo di quota in modo repentino e violento, evidenziano la particolarità della situazione attuale, una situazione ben descritta da Giovanni Staunovo, analista presso UBS Group, che spiega come il mercato delle materie prime sia attualmente guidato dai timori relativi all’inflazione che si ripercuotono sui prezzi delle commodities.
Decisivo, in questo contesto, l’intervento di alcuni governi: l’Argentina, ad esempio, sta limitando le esportazioni di carne bovina per cercare di contenere un'inflazione incontrollata che si avvicina al 50% all’anno, mentre il Canada ha adottato lo stesso provvedimento in merito alle spedizioni di legname; in forte aumento anche frumento, mais e zucchero che hanno recentemente registrato massimi pluriennali. In crescita anche l’oro che ha raggiunto i livelli più elevati in tre mesi a causa delle crescenti preoccupazioni sull'inflazione e delle garanzie sulla politica monetaria.
Ripresa economica
Il rame è stato uno dei principali beneficiari di un'ampia ripresa economica e di vasti programmi di stimolo in tutto il mondo, ma gli investitori sono anche ottimisti sul lungo termine. Il metallo è fondamentale per quasi tutte le tecnologie e le infrastrutture necessarie per decarbonizzare l'economia globale con l'offerta che fatica a tenere il passo con i consumi. La mancanza di investimenti nelle miniere e la scarsità di nuovi progetti hanno indotto previsioni di carenze.
Ottimismo anche in merito al petrolio, con gli investitori che mirano ad un aumento dell’utilizzo delle autovetture nel periodo estivo a causa del protrarsi, in alcuni casi, delle restrizioni agli spostamenti a mezzo aereo, anche se le compagnie aeree guardano con soddisfazione al procedere del programma vaccinale che consentirà la riapertura di numerosi confini favorendo i viaggi.
Fonte Bloomberg