Benvenuti su Commodities Trading
Vai alla tua area riservata   Accedi | Hai dimenticato la password?
Il primo portale italiano per il trading sulle materie prime

spread trading | segnali operativi | opzioni su materie prime | corsi di trading


Petrolio: Cartello e alleati mandano a monte i piani dei tori



La Redazione Articolo pubblicato il 21/07/2021 09:00:00

A questo punto il mercato si pone una sola domanda: l’offerta in aumento travolgerà il mercato determinando un crollo dei prezzi del petrolio?



 

Un accordo OPEC+ finalizzato all’aumento della produzione di petrolio è sempre stata la soluzione più probabile all’impasse in cui si trovavano i negoziati a causa della diatriba tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e questo dovrebbe essere sufficiente ad inficiare tutte quelle previsioni di prezzo che puntavano ad un barile a 100 dollari nel breve medio periodo.

La produzione di petrolio verrà aumentata di 400000 barili giornalieri su base mensile a partire dal mese di agosto, ma non solo, in quanto la OPEC+ ha concordato nuove allocazioni di produzione a partire da maggio 2022, risolvendo il contenzioso innescato dagli Emirati Arabi Uniti che chiedevano una revisione delle quote in precedenza assegnate; i limiti alla produzione, secondo la tabella di marcia, verranno revocati in toto entro settembre 2022, anche se, ovviamente, condizioni di mercato avverse determineranno possibili revisioni all’accordo in oggetto.

A questo punto il mercato si pone una sola domanda: l’offerta in aumento travolgerà il mercato determinando un crollo dei prezzi del petrolio?

I rialzisti puntano sulla riapertura delle economie grazie al programma di vaccinazione contro il Covid 19, mentre i ribassisti scommettono sul fatto che il programma di vaccinazione procede a rilento ed in modo eccessivamente ineguale tra le varie aree geografiche.

Se guardiamo alla domanda di oro nero i ribassisti sembrerebbero trovarsi dalla parte della ragione, sopratutto se osserviamo la regione asiatica, dove le importazioni di greggio del mese di luglio sono in calo rispetto ai mesi di maggio e giugno (nel dettaglio 22,6 milioni di barili a luglio contro, rispettivamente 23,78 e 23 milioni di barili importati a giugno e maggio).

La stima potrebbe essere senz’altro rivista a rialzo verso la fine del mese, ma altrettanto senza dubbio mostra una fase di stallo nella crescita della richiesta di oro nero da parte degli acquirenti asiatici.

La debolezza di luglio è in gran parte dovuta al calo della domanda in India, dove i casi di coronavirus hanno registrato una nuova impennata inducendo il governo locale ad introdurre nuove restrizioni, ma la domanda latita anche in Cina e Giappone conta sola Corea del Sud che vedrà aumentare gli ingressi di petrolio.

Concludendo, l’accordo OPEC+ non pone necessariamente fine alla narrativa rialzista relativa alla domanda di petrolio, ma modifica la parte dell'offerta dell'equazione, e questo implica che le previsioni di 100 dollari al barile nei prossimi mesi realizzate da alcune banche di investimento e operatori di mercato difficilmente si tradurranno in realtà.

 

Fonte Reuters

Abbonamenti
per i segnali operativi
Commodity Report
Rispetto a chi fornisce i soliti "segnali di trading", CommoditiesTrading è l'unica ad offrirti un servizio unico e molto vantaggioso: IL COMMODITY ... leggi tutto

Questo sito non costituisce un’offerta o un impegno o un consiglio od una raccomandazione per l’acquisto di valori mobiliari. Le informazioni contenute in questo sito sono puramente indicative. In nessun caso COMMODITIES TRADING è responsabile dei danni che possono derivare dall’uso delle informazioni contenute in questo sito.

Le performance passate hanno molte limitazioni. Nessuna informazione nel sito vuol fare intendere che in futuro si potranno ottenere gli stessi profitti o perdite potenziali. Risultati completamente differenti da quelli presentati possono derivare ad esempio da modifiche strutturali del mercato, movimenti puntuali esplosivi e incontrollati del mercato, errori di sovradattamento del sistema ai dati. Le performance passate non sono indicazione né garanzia di performance future.

Il trading nei Futures è un’attività di investimento ad alto rischio per la quale è possibile perdere anche più del capitale depositato sul conto di trading. Entrando in questo sito si conferma di essere consapevoli dei rischi associati all’investimento in Futures.

La legge di riferimento per le informazioni contenute in questo sito è quella italiana. Eventuali persone che intendono utilizzare i nostri software dovranno verificare in autonomia e sotto la propria responsabilità le norme locali.
Tutti i diritti sono riservati © COMMODITIESTRADING ( è una divisione di Trading Media Company SRL ) - Aggiorna le preferenze cookies
Sito web realizzato da NapoliWeb S.r.l. | Web Agency Napoli