Tom Jorden, amministratore delegato di Cimarex Energy Co., è l’ultimo di una lunga lista di imprenditori del settore shale statunitense a dirsi infastidito da una richiesta di Joe Biden… Cosa vuole il presidente americano? Molto semplice: vuole che la OPEC produca una maggior quantità di petrolio, una richiesta mai giunta alle società di settore a stelle e strisce.
Nel mese di agosto l'amministrazione Biden ha invitato l'Arabia Saudita e i suoi alleati a rilasciare più greggio sui mercati globali, sottolineando l'importanza dell'energia a prezzi accessibili ed il fatto che un presidente degli Stati Uniti rivolga una richiesta di questo tipo a produttori stranieri proprio non è andata giù a Jorden ed ai suoi pari, ed a questo proposito il CEO di Climarex ha dichiarato: “Se i prezzi della benzina continuano a salire, la Casa Bianca potrebbe benissimo invitare i produttori statunitensi ad aumentare la produzione: il consumatore statunitense saprà tollerare l’aumento di prezzo ed il produttore statunitense ha una enorme capacità di soddisfare la domanda, se necessario”.

Alcuni operatori di settore sostengono che gli Stati Uniti potrebbero produrre più greggio in assenza di alcune restrizioni ambientali e, a questo proposito, Mike Wirth, CEO di Chevron auspica una maggior collaborazione tra aziende e governo al fine di soddisfare le agende ambientali ed economiche.
Negli Stati Uniti si prevede una crescita della produzione di petrolio così ridotta che i principali fornitori mondiali di servizi di perforazione e fracking stanno volgendo la loro attenzione ai clienti esteri e si stanno allontanando dal Nord America. Nonostante una forte ripresa dei prezzi del greggio nel 2021, l'industria shale statunitense non sembra essere pronta a ripeter il boom produttivo realizzato più volte negli anni passati.
Fonte Bloomberg