Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha sostenuto la necessità di implementare i recenti tagli alla produzione definendo gli stessi come un elemento indispensabile negli interventi volti a limitare la volatilità nel mercato petrolifero.
Intervenendo al World Petroleum Congress di Calgary, il principe Abdulaziz ha affermato che permane incertezza sulla domanda cinese, sulla crescita europea e sull’azione della banca centrale per contrastare l’inflazione; interrogato sulla domanda cinese, il principe Abdulaziz ha detto che la situazione non risulta grave e che si osserveranno gli sviluppi nel tempo.

Il 5 settembre l’Arabia Saudita e la Russia hanno esteso i tagli volontari alle forniture per un totale di 1,3 milioni di barili di petrolio al giorno fino alla fine dell’anno; i prezzi dell’oro nero sono aumentati negli ultimi mesi a causa dei tagli all’offerta, sollevando preoccupazioni nei grandi paesi consumatori come gli Stati Uniti, per possibili danni economici in quanto secondo la IEA, si tradurranno in un sostanziale deficit di mercato per tutto il quarto trimestre, ma il principe Abdulaziz ha osservato che le previsioni della domanda e dell’offerta non sono sempre affidabili, ragion per cui sarà necessario attendere dati certi prima di formulare previsioni.
Fonte Reuters