Il mercato dell’oro rimane inserito in un trend rialzista di lungo periodo tuttavia, secondo una società di investimento, la fase di consolidamento in cui versa attualmente è destinata a protrarsi sino al 2022.
In un recente report, gli analisti di Haywood Securities hanno affermato che stanno abbassando i loro obiettivi di prezzo per quest'anno fino al 2022, ma si aspettano di vedere prezzi più alti oltre il 2023.
Guardando le previsioni aggiornate, gli analisti di Haywood indicano i prezzi dell’oro ad una media di 1800 dollari per oncia nel 2021 (1815 dollari la stima precedente) mentre, nel 2022, tale media sale a 1850 dollari (1900 dollari la stima precedente); entro il 2023, tuttavia, i prezzi sono attesi a quota 1900 dollari in crescita rispetto alla precedente stima di 1800 dollari.
A frenare la performance dell’oro, nel breve periodo, saranno il dollaro forte e l’aumento dei rendimenti obbligazionari, con questi ultimi in crescita a causa delle attese relative ad una politica Fed meno accomodante di quella osservata sino ad ora.
Sul fronte opposto, gli analisti indicano il rallentamento della crescita e l’aumento dell’inflazione come elementi in grado di sostenere le quotazioni del metallo giallo: “Con il rallentamento della crescita e l'aumento dell'inflazione, siamo preoccupati che la Cina e l'economia globale in generale possano essere predisposte alla stagflazione - affermano gli analisti nel rapporto - storicamente l'oro è andato bene in ambienti di stagflazione poiché l'aumento dell'inflazione e la volatilità del mercato supportano la conservazione del capitale e i tassi di interesse reali più bassi supportano i costi di opportunità e le motivazioni del rischio di crescita. Riteniamo che il complesso dei metalli preziosi sia in una tendenza al rialzo a lungo termine e a lungo termine i fattori macroeconomici rimangono costruttivi…”.