Colpita in pieno dalla pandemia di coronavirus, la produzione di oro è scesa del 12% nel secondo trimestre del 2020, ai livelli più bassi dal 2013 ad oggi: negli USA ha brillato solamente il sito Carlin, che ha fornito la maggior produzione su base globale.
L'industria mondiale dell'estrazione dell'oro ha dovuto affrontare sfide senza precedenti, nel 2020, e questo a causa del protrarsi della pandemia di covid 19 e delle misure intraprese dai governi al fine di contenere l’espansione del virus: tutto questo si è tradotto in un massiccio calo dell’output, con Nord America, Sud America ed Africa che si propongono come le regioni che hanno accusato l’impatto maggiore.
In precedenza KitcoNews aveva riferito di una produzione di oro canadese in calo del 22% rispetto al secondo trimestre 2019 e particolarmente intensa si mostra la performance del Quebec, con un calo del 17% rispetto al secondo trimestre 2019 (dati relativi al secondo trimestre 2020).

In questo contesto, possiamo guardare al bilancio globale relativo al secondo trimestre 2020 ed il quadro è quello di un’industria dell’estrazione che letteralmente ovunque ha lavorato a rilento, con un calo complessivo pari al 12% rispetto al secondo trimestre 2019, una performance che si rileva come la peggiore in ben sette anni.
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