La sessione di oggi, 16 giugno 2022, si è aperta con un prezzo dell’oro in crescita dello 0,88% dopo che la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di 75 punti base segnalando ulteriori manovre aggressive nel corso dell’anno al fine di lenire la pressione derivante dall’inflazione.
I mercati hanno iniziato a scontare un aumento di 75 punti base due giorni fa e, con l'inflazione che ha raggiunto un nuovo massimo da 40 anni, la banca centrale statunitense ha rapidamente soddisfatto le aspettative del mercato: “Il Comitato cerca di raggiungere la massima occupazione e inflazione al tasso del 2 per cento nel lungo periodo. A sostegno di questi obiettivi, il Comitato ha deciso di aumentare l'intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali da 1-1/2 a 1-3 /4 per cento e prevede che i continui aumenti nell'intervallo target saranno appropriati - ha affermato la banca centrale nella sua dichiarazione - il Comitato è fortemente impegnato a riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2 per cento”.

Insieme alla mossa di giugno, le proiezioni aggiornate della banca centrale mostrano che il Comitato vede il tasso sui fondi federali spingersi al 3,4% quest'anno. Le proiezioni dei tassi di interesse della Federal Reserve, note anche come dot plot, sono balzate rispetto alla previsione di marzo dell’1,9%.
Sebbene la Federal Reserve segnali un ulteriore inasprimento della politica monetaria aggressiva, ha abbassato le sue previsioni di crescita per quest'anno e il 2023 e ha alzato le sue prospettive di inflazione.
La banca centrale statunitense vede ora l'economia statunitense crescere dell'1,7% quest’anno ed il prossimo; le stime sono in calo rispetto alle previsioni del PIL di marzo rispettivamente del 2,8% e del 2,2% ed anche la crescita economica è stata declassata per il 2024 all'1,9%, rispetto alla precedente stima del 2,0%.
Allo stesso tempo, le pressioni inflazionistiche sono fortemente aumentate. La banca centrale degli Stati Uniti vede l'inflazione core, che esclude la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, in aumento del 4,3% quest'anno rispetto alla stima di marzo del 4,1%. L'inflazione core rimarrà elevata, in aumento del 2,7% nel 2023 rispetto alla precedente previsione del 2,6%. Guardando al 2024 si prevede un aumento del 2,3%, invariato rispetto alle previsioni di marzo.
Fonte Reuters