Stando alle più recenti dichiarazioni del World Gold Council (WGC) le banche centrali vedranno l’oro come un asset in grado di continuare a svolgere un ruolo di rilievo in seno alle loro riserve. Il WGC ha pubblicato i risultati del quarto sondaggio annuale che ha come argomento proprio il rapporto tra banche centrali ed oro, e da questi risultati si evince che il 21% degli istituti di credito interpellati incrementerà le proprie riserve auree da qui al 2022: la percentuale risulta sostanzialmente invariata rispetto al 2020 ma, a differenza dell’anno passato, nessuna tra le banche centrali intervistate prevede di ridurre il volume di oro detenuto (nel corso dell’anno passato il 4% degli istituti di credito prevedeva di vendere oro).
Grafico con fonte KitcoNews
"L'indagine di quest'anno continua a evidenziare un interesse significativo per l'oro tra le banche centrali, con lo sfondo della pandemia di COVID-19 che sottolinea l'importanza di mantenere asset liquidi e non correlati nelle riserve. L'inflazione è anche riemersa come considerazione di investimento e potrebbe influenzare l’asset allocation delle banche centrali nei prossimi anni. Riteniamo che le banche centrali continueranno ad essere acquirenti netti di oro, anche se a volumi leggermente inferiori rispetto a quelli del decennio precedente” (dichiarazione rilasciata dai tecnici WGC).
Sebbene alcune banche centrali stiano cercando di aumentare le proprie riserve auree quest'anno, il WGC ha osservato che le risposte mostrano che i funzionari non sono sicuri dell'andamento globale delle partecipazioni.
Il WGC ha affermato che il 52% degli intervistati ritiene che le riserve auree della banca centrale globale cresceranno nel prossimo anno, in calo rispetto al 75% dell'anno scorso.
Mentre si prevede che le banche centrali continueranno ad essere acquirenti netti di oro, il WGC ha affermato che la motivazione dietro l'acquisto è cambiata, quest’anno, con la performance dell'oro durante la crisi che si è rivelata la ragione principale per detenere l'oro tra il 79% dei partecipanti al sondaggio: “Questo fattore è salito al primo posto dopo essersi classificato quarto nel 2019 e secondo nel 2020, una progressione che potrebbe riflettere la crescente importanza che le banche centrali attribuiscono alla mitigazione della crisi e un potenziale cenno alla forte performance dell'oro durante la pandemia” (dichiarazione rilasciata dai tecnici WGC).
Quest'anno hanno partecipato al sondaggio del WGC 56 banche centrali - un record - rispetto alle 51 del 2020.
Fonte KitcoNews