Il mercato dei metalli preziosi sta scaldando i motori con oro ed argento in forte rialzo (rispettivamente 14% e 26%) da inizio anno, un exploit rialzista guidato dalla crescente domanda da parte dei mercati emergenti e dalle mosse strategiche delle banche centrali che segnala una nuova fase nel mercato rialzista dell’oro.
A parlare è Ronnie Stoeferle, socio amministratore di Incrementum AG, che spiega: “Siamo ora in una nuova fase di questo mercato rialzista dell’oro: quello che stiamo vedendo nei mercati è la classica azione iniziale del mercato rialzista con le società minerarie di settore che guidano il mercato e, in questo contesto, l’argento sta sovraperformando l’oro”.
Il Gold - Silver ratio, ovvero la quantità di argento necessaria per acquistare un'oncia d'oro, è sceso a circa 79, mostrando la forte performance dell'argento rispetto all’oro.
I titoli minerari dell’oro, in particolare quelli monitorati dal VanEck Vector Gold Miners ETF (GDX) stanno registrando notevoli guadagni: negli ultimi tre mesi, il GDX è aumentato di circa il 13%, riflettendo la crescente fiducia degli investitori: “Le società minerarie - sottolinea Stoeferle - guidano il prezzo dell’oro e stanno sovraperformando lo stesso lingotto”.
La performance del GDX è significativa perché rappresenta un'ampia gamma di società di estrazione dell'oro, che spesso agiscono come un gioco di leva finanziaria sul prezzo dell'oro. Quando i prezzi dell’oro salgono, i titoli minerari tendono a salire ancora di più man mano che aumentano i loro margini di profitto. Ciò è dovuto ai costi relativamente fissi delle operazioni minerarie, il che significa che i prezzi più alti dell’oro si traducono direttamente in profitti più elevati.
Uno dei principali fattori trainanti di questo mercato rialzista è l’impennata della domanda da parte dei mercati emergenti che, da sola, pesa per quasi il 70% della richiesta complessiva, una vera inversione di rotta rispetto agli anni passati quando il mercato dell’oro era guidato dai mercati tradizionali occidentali.
L’interesse della Turchia ad aderire ai BRICS+ (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa e altri paesi partner) evidenzia ulteriormente questo cambiamento. Mentre la Turchia si allinea maggiormente ai BRICS+, mira a rafforzare i suoi legami economici e ad aumentare le sue riserve auree, riducendo la dipendenza dal dollaro USA.
Anche gli importanti acquisti di oro da parte delle banche centrali, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina, hanno svolto un ruolo fondamentale con acquisizioni di metallo giallo triplicate da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
Stoeferle è ottimista riguardo al futuro dell’oro, prevedendo un obiettivo di prezzo a lungo termine di 4.800 dollari entro il 2030: “Abbiamo presentato questo modello nel rapporto In Gold We Trust 2020 e abbiamo affermato che 4.800 dollari è il nostro obiettivo di prezzo a lungo termine per la fine di questo decennio…”.
Fonte KitcoNews