I russi stanno acquistando più oro per proteggere i loro risparmi dopo che l'invasione dell’Ucraina ha provocato il crollo del rublo e le nuove restrizioni hanno reso più difficile l'acquisto di valuta straniera o portare denaro fuori dal paese.
La crescente domanda di oro fisico ha spinto la banca centrale russa a sospendere i suoi acquisti dalle banche per garantire che ci sia abbastanza offerta per gli acquirenti locali; sempre la banca centrale russa ha abolito un'imposta sul valore aggiunto del 20% sugli acquisti di metalli, un altro elemento che ha stimolato le transazioni.
Gli analisti di Sberbank hanno dichiarato che la domanda di oro e palladio è quadruplicata e che saranno aumentati i punti vendita dei metalli al fine di agevolare gli acquisti e la protezione del risparmio delle famiglie: “Ci sono state corse agli sportelli in Russia dall'inizio della guerra in Ucraina e dall’implementazione delle sanzioni occidentali e questo mentre la popolazione ritirava i depositi: vedono l'oro come un bene sicuro dove possono parcheggiare i propri risparmi” ( Ksenia Mishankina, analista presso Loomis, Sayles & Co.).

L'oro ha una lunga storia come rifugio contro tempi economici difficili, in particolare quando ci sono preoccupazioni per la sicurezza del denaro locale e l'accettazione quasi universale del metallo come risorsa lo rende equivalente alla valuta estera nei momenti in cui i governi limitano l'accesso ad altre valute.
La banca centrale ha perso l'accesso a quasi la metà delle sue riserve in valuta estera dopo che è stato imposto un congelamento dei beni come parte delle sanzioni economiche intese a punire Mosca per l’invasione; può ancora accedere alle riserve in oro e yuan, ma le sanzioni rendono difficile per la banca centrale commerciare in oro.
La Russia ha imposto una serie di misure per frenare la caduta del rublo, tra cui l'aumento dei tassi di interesse al 20%, il divieto temporaneo alle banche di vendere valuta in contanti a cittadini che non hanno già conti dedicati e la limitazione dei trasferimenti all’estero, tuttavia, la valuta ha perso, in quest’anno, circa il 33% del suo valore, alimentando uno dei maggiori picchi di inflazione della Russia di questo secolo.
All'inizio di questo mese, la London Bullion Market Association e il CME Group hanno sospeso tutte le raffinerie russe dai loro elenchi accreditati, il che equivale a bloccare l’accesso della Russia ai due più grandi mercati mondiali.
Fonte Bloomberg