Con gli occhi puntati sui recenti massimi storici possiamo dire che il 2021 era un anno particolarmente ricco di attese positive, per l’oro, ma le cose non sono andate per il verso giusto ed il metallo giallo ha registrato il peggior inizio d’anno in un trentennio.
Nella passata ottava il prezzo spot dell’oro ha messo a segno la più lunga serie di perdite dalla fine del 2018, mentre i futures sono scesi sino a lambire i livelli più bassi in sette mesi infrangendo supporti in un movimento che, stando ad alcuni analisti, potrebbe lasciar posto ad ulteriori perdite.

Nel 2021 il prezzo dell’oro ha lasciato sul parterre circa il 6% dopo dopo la corsa rialzista dell’anno passato attribuibile ad una serie di fattori, tra cui l’acquisto di beni rifugio indotto dalla pandemia di coronavirus, dai bassi tassi di interesse e dagli stimoli fiscali dei governi. Ora il lingotto si trova a far fronte ad una serie di ostacoli, tra cui la sorprendente resilienza del dollaro USA ed un rally nei rendimenti dei Treasury USA favorito da una condizione economica migliore del previsto.
“Con i tassi in aumento ed una situazione deludente sul fronte dell’inflazione stiamo assistendo ad una serie di prese di profitto sull’oro, con gli investitori che si orientano verso i metalli industriali come il rame: si tratta di una tempesta perfetta” (Peter Thomas, vicepresidente senior di Zaner Group).
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