Violare i 1900 dollari per oncia e sostenere il rialzo a breve termine sarà difficile, per l’oro, ma il contesto complessivo suggerisce che nella seconda metà dell’anno la situazione migliorerà: questo è quanto affermano i tecnici di Standard Chartered in una recente nota diffusa a mercato da KitcoNews.
“L’oro fatica mantenere i 1900 dollari per oncia in quanto le preoccupazioni relative ad una inflazione elevata stanno diminuendo, ma la frenesia degli investitori è minore, rispetto alla precedente violazione di tale livello di prezzo, ragion per cui è ragionevole pensare che nella seconda metà dell’anno assisteremo ad ulteriori guadagni…” (Suki Cooper, analista presso Standard Chartered).
Un indicatore a cui Cooper presta molta attenzione sono i prodotti negoziati in borsa (ETP) e gli ultimi dati suggeriscono che il livello di 1.900 dollari si dimostrerebbe una forte resistenza a breve termine: "Gli ETP sono aumentati di 50 tonnellate a maggio per la prima volta da settembre, ma lo short interest a breve termine per gli ETP è ai livelli più elevati in un mese e questo lascia intendere che, a breve termine, i 1900 dollari per oncia saranno un grosso ostacolo”.
Uno dei maggiori rischi per le prospettive del prezzo dell'oro è il discorso della Federal Reserve sul tapering, tuttavia, Standard Chartered non si aspetta che la banca centrale introduca nulla di nuovo fino al simposio di Jackson Hole in agosto.
I mercati stanno attualmente valutando il primo rialzo dei tassi entro marzo 2023, con tutti gli occhi puntati sulla prossima riunione del FOMC di giugno: “I mercati guarderanno alla riunione del FOMC di giugno come guida e osserveranno se i dati che precedono la riunione deluderanno. Per ora, l'oro mantiene una forte correlazione con l'USD e i rendimenti reali, e la sua correlazione con i mercati azionari statunitensi si è rafforzata” (S. Cooper).
La domanda fisica dell'oro supporta anche le prospettive di prezzo più elevato. Le banche centrali, ad esempio, sono rimaste acquirenti netti per il secondo mese consecutivo, con l'acquisto netto da inizio anno a 168 tonnellate e, inoltre, i dati commerciali cinesi di aprile mostrano un miglioramento, con le importazioni di oro in aumento a 110,8 tonnellate rispetto alle 4,2 tonnellate di aprile 2020.
Fonte KitcoNews