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Mais, export USA: l’USDA dovrà rivedere le stime?



La Redazione Articolo pubblicato il 12/08/2021 12:00:00
I dati aggiornati al 29 luglio mostrano che le spedizioni di mais complessive si attestano al di sotto degli obiettivi USDA con le attività nella stagione 2020/21 che si propongono al di sotto della media di periodo ormai da aprile

 

Sulla carta le esportazioni di mais degli Stati Uniti relative alla stagione in corso dovrebbero raggiungere livelli più che elevati, ma difficilmente raggiungeranno l’entità prevista dal governo e questo a causa del recente ritmo delle spedizioni eccessivamente lento: in queste condizioni l’USDA - il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti - potrebbe essere costretto a rivedere le stime effettuate in precedenza.

Gli analisti prevedono scorte finali di mais USA del vecchio raccolto in aumento dell'1% rispetto al mese scorso e le scorte del nuovo raccolto in calo del 9% a causa dell’atteso calo della produzione, ma non è chiaro come potranno variare le stime.

La più recente stima per l’export USA di mais nella stagione 2020/21 prevede un volume di 72,4 milioni di tonnellate ma, di queste, fino a luglio ne risultano spedite solamente 66 milioni circa e questo implica che, per raggiungere il target previsto dall’USDA, nel solo mese di agosto dovranno essere spediti altri 6 milioni, un uovo record.

I dati aggiornati al 29 luglio mostrano che le spedizioni di mais complessive si attestano al di sotto degli obiettivi USDA con le attività nella stagione 2020/21 che si propongono al di sotto della media di periodo ormai da aprile.

Bisogna ricordare, tuttavia, che i dati dell'U.S. Census Bureau aggiornati venerdì mostrano che le spedizioni di mais da settembre a giugno non rispecchiano le stime e questo fattore potrebbe indurre gli analisti a sottovalutare le spedizioni totali di mais.

Per spedire tutti gli ordini attuali entro il 31 agosto, le spedizioni settimanali devono superare le 800000 tonnellate, al di sopra delle 667220 implicite dell'ultima settimana. I dati sulle vendite settimanali fino al 29 luglio suggerirebbero che il numero si avvicini a 1,5 milioni di tonnellate a settimana.

Tra le spedizioni attualmente non ancora effettuate spiccano quelle della Cina il cui improvviso appetito per il mais importato ha spinto le esportazioni statunitensi a nuovi massimi. La Cina non ha acquistato una quantità significativa di mais americano 2020/21 da marzo e nelle ultime sei settimane ha annullato ordini del vecchio raccolto. Non ci sono state vendite di nuovi raccolti in Cina da maggio.

In queste condizioni l’USDA potrebbe rivedere le stime sull’export di mais USA (stagione 2020/21) di 100 - 150 milioni di bushel, anche se questo comporterebbe un innalzamento delle scorte di vecchio raccolto pari a circa il 10%.

 

Fonte Reuters

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