Nella giornata di ieri gli acquirenti di gas tedeschi hanno tentato di riservare una quota di gas russo tramite il gasdotto Nord Stream: nulla di strano, in tempi normali, ma questi non sono tempi normali e tre settimane fa i flussi di gas russo tramite il gasdotto Nord Stream sono stati completamente interrotti, ragion per cui non è affatto chiaro perché gli acquirenti tedeschi abbiano fatto una richiesta id questo tipo, ancor di più se teniamo in considerazione il fatto che la Russia non ha fatto alcun cenno ad una possibile riapertura dell’impianto.
Mosca, che prima del conflitto in Ucraina forniva circa il 40% del gas acquistato dall’Europa, ha dichiarato di essere stata costretta a chiudere il gasdotto in quanto le sanzioni impedivano il corretto svolgimento delle operazioni manutenzione, ma l’Europa ha sin da subito sottolineato come il Cremlino sia intenzionato ad utilizzare il gas come strumento di ritorsione contro le sanzioni stesse. Nord Stream AG ha dichiarato ai giornalisti di Reuters di non poter confermare la richiesta, le cosiddette nomination palesatesi nella giornata di ieri, ma un portavoce dell'operatore di gasdotti tedesco Gascade ha affermato che le nomination sono pari a zero, il che significa effettivamente che non c'è gas che scorre attraverso il Nord Stream 1; le nomination erano visibili sui siti web dei gasdotti tedeschi che collegano il Nord Stream 1 agli utenti finali, mentre il sito web dell'operatore Nord Stream 1 non mostrava richieste di candidatura sin dall'inizio di lunedì.

La chiusura di Nord Stream 1 ha esacerbato la peggiore crisi di approvvigionamento di gas in Europa, con i prezzi dell'energia in aumento e gli importatori tedeschi che discutono persino di un possibile razionamento.
Il Nord Stream 1 è di gran lunga il più grande gasdotto russo verso l'Europa, e trasporta fino a 59,2 miliardi di metri cubi di gas all’anno. All'inizio di questo mese, il vicedirettore generale di Gazprom, Vitaly Markelov, ha dichiarato a Reuters che Nord Stream 1 non sarebbe tornato operativo fino a quando Siemens Energy non avesse riparato le apparecchiature difettose, ma la società ha affermato di non essere in grado di comprendere le comunicazioni di Gazprom: “La nostra valutazione è che il risultato comunicatoci non rappresenta un motivo tecnico per interrompere il funzionamento", ha affermato Siemens.
I prezzi del gas in Europa sono più che raddoppiati dall'inizio dell'anno a causa del calo delle forniture russe, ma il presidente Vladimir Putin ha negato che la Russia avesse qualcosa a che fare con la crisi energetica europea, dicendo che se l'Unione Europea volesse più gas dovrebbe revocare le sanzioni che impediscono l'apertura del gasdotto Nord Stream 2, gasdotto costruito un anno fa che corre quasi parallelo al Nord Stream 1 (la Germania non ha dato il via libera all’utilizzo poco prima dello scoppio del conflitto in Ucraina).
Fonte Reuters