Il 60% in meno rispetto ai livelli attuali: questo è il giusto prezzo del gas naturale in Europa, almeno secondo la Russia, che si mostra preoccupata per le conseguenze sulla domanda di un un protrarsi nel tempo degli attuali prezzi eccessivamente elevati.
A parlare è il colosso Gazprom, che indica un prezzo ideale di 300 - 400 dollari per mille metri cubi, un prezzo che aiuterebbe la società a mantenere la presa sul mercato europeo anche se numerose nazioni decideranno di affidarsi a fonti di energia più “green” (un funzionario ha esteso a 200 dollari la fascia bassa, anche se lo stesso funzionario ha ammesso che prezzi a questi livelli sarebbero difficilmente tollerabili).
I commenti in arrivo da Mosca sono in netto contrasto con le quotazioni attuali, balzate a livelli record a causa dei timori relativi ad una crisi di approvvigionamento in vista della stagione invernale in un momento di mercato che vede le scorte di gas ai livelli più bassi dell’ultimo decennio insieme a flussi limitati ed una forte concorrenza dall’Asia per i carichi di GNL.
I futures sul gas europeo sono passati di mano a circa 88 euro al megawattora, ovvero circa 1150 dollari per mille metri cubi (il prezzo massimo è stato raggiunto all’inizio del mese di ottobre superando i 2000 dollari).
Grafico con fonte Bloomberg
Il Cremlino ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione: “Una situazione del genere, in fin dei conti, sta portando a una riduzione dei consumi e questo influenzerà i nostri produttori, compresa Gazprom - ha dichiarato il presidente Vladimir Putin - questo è il motivo per cui non siamo interessati alla crescita infinita dei prezzi dell'energia, incluso il gas”.
Putin e altri funzionari di alto rango hanno in più occasioni dichiarato la necessità di limitare i prezzi del gas in Europa, tuttavia, la Russia non ha inviato volumi aggiuntivi significativi di gas al mercato spot della regione per alleviare la crisi, citando la necessità di dare priorità allo stoccaggio domestico prima dell’inverno.
Le esportazioni di Gazprom in Europa sono state inferiori di anno in anno dalla fine di agosto, con alcuni funzionari del continente che accusano il produttore russo di aver contribuito alla crisi trattenendo intenzionalmente volumi aggiuntivi. La società afferma che spedisce il carburante in linea con le richieste dei suoi clienti a lungo termine e alcune importanti società di servizi pubblici della regione confermano di non chiedere di più a causa dei prezzi elevati.
Fonte Bloomberg