L’Unione Europea si sta preparando a potenziali interruzioni nella fornitura di gas in arrivo dalla Russia e proprio in quest’ottica sta tentando di reperire nuovi fornitori in Nigeria: questo è quanto afferma Matthew Baldwin, vicedirettore generale del dipartimento dell'energia della Commissione europea, che ha incontrato i funzionari nigeriani (la Nigeria, lo ricordiamo, è il maggior produttore di petrolio dell’Africa).
I funzionari nigeriani hanno riferito a Baldwin che la Nigeria sta migliorando la sicurezza nel delta del Niger e prevede di riaprire il gasdotto Trans Niger dopo agosto, un’operazione che si tradurrà in un incremento delle esportazioni di gas verso l’Europa.
L'UE importa il 14% delle sue forniture totali di GNL dalla Nigeria ma, secondo Baldwin, ci sono le condizioni per raddoppiare tale percentuale.
La produzione di petrolio e gas in Nigeria è stata ridotta a causa dei numerosi furti ed atti di vandalismo di cui sono oggetto le condotte, un contesto che ha lasciato il terminal del produttore di gas Nigeria LNG Ltd a Bonny Island in funzione al 60% della capacità.
"Se riusciamo a superare l'80%, a quel punto, potrebbe esserci GNL aggiuntivo che potrebbe essere disponibile per i carichi spot in arrivo in Europa - spiega Baldwin - ed i funzionari nigeriani ci hanno chiesto nuovi colloqui a fine agosto proprio perché sono certi di poter fare passi avanti su questo fronte”.
La Commissione europea ha dichiarato mercoledì che gli Stati membri dell'UE dovrebbero ridurre il consumo di gas del 15% da agosto a marzo, un obiettivo da raggiungere su base volontaria, ma che potrebbe divenire un vero e proprio obbligo nel caso in cui fosse dichiarato un vero e proprio stato di emergenza dall’UE.
L'anno scorso, la Nigeria ha esportato 23 miliardi di metri cubi (bcm) di gas in Europa, un volume in costante calo negli ultimi anni (nel 2018 il blocco acquistò dalla Nigeria ben 36 vcm di gas).
Fonte Reuters