I futures sul gas naturale statunitense sono balzati di oltre il 7% ai livelli più elevati delle ultime 12 settimane sulla scia dei timori relativi ad una possibile riduzione della produzione di gas da parte dei siti produttivi presso la Costa del Golfo imputabile al possibile arrivo di un uragano nel corso della settimana; nel dettaglio, il contratto con consegna ottobre 2024 ha posto fine agli scambi in crescita del 7,4% a 2,61 $/MMBTu.
Grafico Tradingview
Si tratta del più grande incremento giornaliero da agosto, un incremento che ha spinto i futures in area di ipercomprato per la prima volta dal mese di giugno.
Nel bacino atlantico, l'U.S. National Hurricane Center (NHC) ha previsto che una perturbazione tropicale nel Mar dei Caraibi si sarebbe rafforzata in un uragano che avrebbe interessato la Florida nella giornata di giovedì. Sebbene le tempeste riducano più probabilmente la domanda e i prezzi del gas attraverso interruzioni di corrente e la chiusura degli impianti di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL), gli analisti hanno affermato che questa tempesta potrebbe non attingere i siti dedicati al GNL.
Questo significa che la domanda di gas da quegli impianti di esportazione di GNL sarebbe probabilmente rimasta alta nonostante la contrazione produttiva dei siti lungo la Costa del Golfo. Oltre il 75% della produzione di gas degli Stati Uniti proviene ancora da grandi bacini shale, ragion per cui è lecito ritenere che la maggior parte delle aree produttive del paese non saranno interessate dalla tempesta; si tratta di un contesto molto diverso da 20 anni fa, quando circa il 20% del gas della nazione proveniva dalle parti offshore federali del Golfo del Messico: all’epoca, gli uragani della costa del Golfo di solito causavano un aumento dei prezzi del gas.
Con l'arrivo di un clima autunnale più mite, LSEG ha previsto che la domanda media di gas, comprese le esportazioni, scenderà da 99,1 bcfd questa settimana a 97,7 bcfd la prossima settimana a fronte di un record mensile massimo di 14,7 bcfd a dicembre 2023. Tale riduzione è dovuta principalmente alla chiusura pianificata il 20 settembre dell'impianto di esportazione di GNL Cove Point da 0,8 bcfd di Berkshire Hathaway Energy nel Maryland per circa tre settimane di manutenzione annuale.
Fonte Reuters