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Gas, Medio Oriente nel Caos: l’Egitto non aumenterà le spedizioni in UE



Gabriele Picello Articolo pubblicato il 13/11/2023 09:00:00
Il conflitto tra Israele ed i terroristi di Hamas ha indotto le autorità della democrazia mediorientale ad interrompere le operazioni nel giacimento Tamar ed a sospendere le esportazioni tramite il gasdotto sottomarino EMG che va da Ashkelon, nel sud di Israele, all’Egitto

 

Il conflitto in Medio Oriente innescato dall’attacco terroristico di Hamas verso lo stato di Israele dove, nella sola giornata del 7 ottobre, sono state massacrate 1400 persone rischia di avere pesanti ripercussioni sul commercio di gas naturale; come abbiamo visto in questo articolo non dovrebbe essere un problema per l’Europa, ma la prospettiva che l’UE riceva più gas naturale liquefatto (GNL) dall’Egitto nel breve e medio termine sembra irrealizzabile a causa - anche - del calo delle importazioni da Israele, spiegano i tecnici dell’Oxford Institute of Energy Studies (OIES).

Lo scorso anno l’Egitto ha spedito l’80% delle sue esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) verso l’Europa, mentre il continente tentava in ogni modo di trovare un’alternativa alla fornitura russa dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina e, proprio in quest’ottica, nel 2022, l’Europa concluse un accordo con Israele ed Egitto che consentirebbe a quest’ultimo di mantenere volumi relativamente elevati in termini di consegne di GNL all’Europa.

Il conflitto tra Israele ed i terroristi di Hamas ha indotto le autorità della democrazia mediorientale ad interrompere le operazioni nel giacimento Tamar ed a sospendere le esportazioni tramite il gasdotto sottomarino EMG che va da Ashkelon, nel sud di Israele, all’Egitto.

Il giacimento Tamar (Israele, fonte Google Earth)

Il crollo della produzione di gas dell’Egitto ai minimi degli ultimi tre anni ha ridotto all’osso il bilancio di settore egiziano (l’Egitto è il paese arabo maggiormente popolato, con 105 milioni di abitanti) e, inoltre, sempre l’Egitto è alle prese con interruzioni di corrente iniziate in estate e estese fino a ottobre in un contesto che ha visto la richiesta di gas a fini di raffreddamento protrarsi nel tempo: tutto questo si è tradotto in esportazioni di GNL estremamente contenute, quando non del tutto assenti, nel periodo maggio - settembre 2022 e, nonostante la lieve ripresa delle esportazioni in ottobre e novembre, il report OIES e altri analisti ritengono che il conflitto manterrà sotto pressione le esportazioni di GNL dell’Egitto: “Con i bilanci di gas ristretti e le ridotte importazioni da Israele, la prospettiva che l'UE riceva più GNL dall'Egitto nel breve e medio termine sembra irrealizzabile - spiega l’OIES - ed il memorandum d'intesa di giugno 2022 tra Egitto, Israele e UE, che si impegna a incrementare l'offerta, è ora probabilmente irrealizzabile”.

Le esportazioni di gas israeliane verso l'Egitto fanno parte del mix di approvvigionamento e quindi supportano le esportazioni egiziane di GNL; secondo Rystad Energy l’Egitto ha esportato 3,7 milioni di tonnellate di GNL tra ottobre 2022 e gennaio 2023 mentre, stando ai dati diffusi dalle società di consulenza ICS e Kpler, sempre l’Egitto ha esportato due carichi in ottobre e novembre, ma con volumi ridotti ad un terzo di quanto esportato in aprile; nel dettaglio, Alex Froley, analista presso ICIS, ha affermato che nel periodo ottobre-dicembre 2022 l’Egitto ha caricato 42 carichi rispetto ai soli due nello stesso periodo di quest’anno.

 

Fonte Reuters

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