L’Unione Europea, nella giornata di ieri, ha chiaramente parlato dell’applicazione di un massimale di prezzo sul gas russo, una dichiarazione che ha scatenato le ire di Mosca con il presidente russo Vladimir Putin che ha minacciato di tagliare tutte le forniture di energia nel caso in cui la proposta in oggetto dovesse divenire realtà; una eventuale escalation potrebbe determinare un ulteriore aumento dei prezzi del gas naturale in Europa, un evento che graverebbe ancor di più su famiglie ed imprese già afflitte dalla pesantissima crisi in atto.
L'Europa ha accusato la Russia di utilizzare la fornitura di gas alla stregua di un’arma come ritorsione verso le sanzioni occidentali: Mosca ha sempre negato una situazione di questo tipo, tuttavia, le parole del presidente Vladimir Putin lasciano intendere tutt’altro, in quanto ha chiaramente affermato che, nel caso in cui venisse implementato un price cap, i contratti in essere potrebbero essere stracciati con l’occidente che, per usare le sue stesse parole, rischierebbe di finire congelato come la coda di un lupo protagonista di una famosa fiaba russa.

Le minacce di Mosca, almeno per il momento, sembrano non intimorire l’UE, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha affermato che la strada del price cap verrà percorsa fino in fondo: “Proporremo un limite di prezzo per il gas russo - afferma Ursula von der Leyen - dobbiamo tagliare le entrate della Russia che Putin usa per finanziare questa atroce guerra in Ucraina”.
I Paesi Bassi, che si sono costantemente opposti a un tetto massimo del prezzo del gas, sarebbero disposti ad accettare un provvedimento mirato a colpire il gas di Mosca, tuttavia, un ministro ceco ha affermato che tale provvedimento non dovrebbe essere nemmeno discusso.
Il presidente russo da tempo subodorava un evoluzione id questo tipo ed ha sempre affermato che la Russia avrebbe risposto con forza: “Non forniremo proprio nulla, se questo lede i nostri interessi - afferma Putin tirando in ballo anche gli accordi sul grano - non forniremo gas, petrolio, carbone, olio da riscaldamento: non forniremo assolutamente nulla” (l’Europa di solito importa circa il 40% del suo gas e il 30% del suo petrolio dalla Russia).
Eurelectric, organismo che rappresenta l'industria elettrica europea, ha anche criticato i piani per un tetto massimo dell'UE di 200 euro per megawattora sul prezzo dell'elettricità da generatori che non funzionano a gas: “La causa principale del problema è la carenza di approvvigionamento di gas e la nostra dipendenza dai combustibili fossili importati. I governi dovrebbero cercare di affrontare questo problema piuttosto che ricorrere a interventi distorsivi e ad hoc nel mercato elettrico” (Kristian Ruby, Segretario generale di Eurelectric).
Fonte Reuters