La maggior parte delle banche centrali ha abbassato i tassi di interesse ed accelerato la spesa al fine di alleviare l’impatto derivante dall’applicazione delle restrizioni da parte dei governi e questo ha destato alcune preoccupazioni in un contesto che ha visto il solo debito nazionale degli Stati Uniti aumentare del 16% dall'inizio della pandemia.
Le materie prime sono in fermento, questo è innegabile: il prezzo del rame ha raggiunto i livelli più elevati in otto anni, mentre quello del legname è triplicato in un anno. La domanda che tutti si pongono, in questo momento, è: siamo di fronte all’inizio di un super ciclo, oppure ha ragione la Fed e questi sono solamente movimenti “transitori”?
Per rispondere a questa domanda è importante identificare il motivo per cui i prezzi stanno aumentando.
Jack Bouroudjian, trader di lungo corso specializzato in futures, ha citato le interruzioni verificatesi nell’offerta globale come uno dei principali elementi che hanno indotto l’aumento dei prezzi oggetto di questo articolo, mentre Bob Iaccino, Co-Founder & Chief Market Strategist presso Path Trading Partners, ha spiegato che oltre all’incertezza dell’offerta è necessario considerare le dinamiche della domanda che prima si riduce e poi - in questo caso dopo la pandemia - si impenna.
Considerare quanto affermato nelle righe appena sopra come na spiegazione ai recenti eventi potrebbe sembrare quantomeno una semplificazione eccessiva, in fin dei conti, se i mercati fossero guidati solamente dalle interruzioni nella catena di approvvigionamento e dalle oscillazioni della domanda, perché l’oro dovrebbe aumentare del 20% ed il bitcoin del 900%?
Chiaramente siamo di fronte a due asset la cui offerta è rimasta costante, ragion per cui devono essere presenti anche un altri elementi.
Una tempesta perfetta!
La maggior parte delle banche centrali ha abbassato i tassi di interesse ed accelerato la spesa al fine di alleviare l’impatto derivante dall’applicazione delle restrizioni da parte dei governi e questo ha destato alcune preoccupazioni in un contesto che ha visto il solo debito nazionale degli Stati Uniti aumentare del 16% dall'inizio della pandemia.
Per quanto concerne il movimento di oro e bitcoin citato in precedenza, questo sembrerebbe essere una risposta alla svalutazione della valuta globale: questo è quanto afferma Iaccino spiegando che si tratta del vero punto saliente della discussione, in quanto, se le banche centrali stanno aumentando gli stimoli all’unisono, forse i tradizionali metodi di valutazione delle valute divengono meno affidabili.
Sembra che le materie prime, in particolare i metalli industriali e di base, stiano rispondendo ad una sorta di tempesta perfetta dei market driver con la domanda organica, le persistenti interruzioni dell'offerta e il desiderio di coprire il rischio del dollaro sulla scia delle recenti politiche valutarie che svolgono un ruolo di rilievo.
Fonte Reuters