Dopo quella che potremmo definire una pausa estiva i prezzi delle Commodities tornano a salire: le quotazioni di acciaio ed alluminio hanno stabilito nuovi record e, più in generale, gli indici di settore si attestano a ridosso di massimi pluriennali (vedi grafico a seguire): tutto questo rischia di indurre un rapido aumento dell’inflazione e, inoltre, potrebbe indurre le banche centrali a limitare le massicce misure di stimolo che hanno fornito la base per questo vorticoso aumento di prezzo.
Grafico Bloomberg
La ripresa economica ha indotto un forte aumento della domanda e questa si è combinata con i numerosi problemi di approvvigionamento determinando una generalizzata carenza di offerta in un contesto contraddistinto da un aumento dei costi di trasporto delle merci: in queste condizioni, secondo gli analisti di Goldman Sachs, i prezzi saliranno ulteriormente nel corso dell’anno venturo.
"La domanda di beni fisici ha raggiunto livelli così elevati, superiori al trend pre pandemico in ogni settore eccezion fatta per il petrolio, che il sistema si vede sempre più limitato nella sua capacità di fornire questi beni. I mercati stanno diventando sempre più esposti a qualsiasi tipo di interruzione dell'offerta o aumento imprevisto della domanda” (Jeff Currie, analista presso Goldman Sachs).
Metalli in rally
Le massicce misure di stimolo globale stanno mantenendo forte la domanda di metalli e aiutano il rame a mantenersi a prezzi storicamente elevati in un contesto che vede la Cina limitare la produzione di metalli al fine di ridurre l’inquinamento e la Guinea oggetto di un colpo di stato che minaccia la fornitura di bauxite: quanto accade in Guinea si traduce in un prezzo dell’alluminio di 3000 dollari per tonnellate, in più elevato in 13 anni; in forte aumento anche i prezzi di acciaio e nichel.
"Sebbene consideriamo i prezzi attuali eccessivi e sebbene l'alluminio sia ipercomprato da un punto di vista tecnico, non vi è ancora alcun segno di inversione di tendenza” (dichiarazione rilasciata dai tecnici di Commerzbank).
Energy
Le scorte di gas in Europa sono ai livelli più bassi in oltre un decennio e questo ha spinto alle stelle il costo della produzione di elettricità. La regione sta tentando di incrementare la fornitura in un contesto che vede limitati i flussi dalla Norvegia e particolarmente contenuti quelli dalla Russia. I futures del gas europei di riferimento sono più che triplicati quest'anno, raggiungendo un record nei Paesi Bassi, e i prezzi dell'energia elettrica in Germania hanno raggiunto i massimi storici.
Quelli che non corrono
Non tutte le materie prime vedono i prezzi in forte ascesa: il minerale di ferro è sceso di circa il 45% rispetto al picco di maggio a causa delle restrizioni applicate alla produzione cinese mentre, nel settore agricolo, i futures si sono mossi a ribasso a causa di prospettive sui raccolti migliori del previsto, anche se i prezzi alimentari rimangono ai livelli più elevati in dieci anni.
Stabili i prezzi del petrolio a ridosso dei 70 dollari dopo il recente incremento attribuibile al passaggio dell’uragano Ida negli USA.
Anche in queste condizioni vi è la possibilità che i prezzi per i consumatori aumentino ancora: i dati diffusi nella passata settimana, ad esempio, mostrano un’inflazione di fabbrica che, in Cina, ha raggiunto il livello più elevato in 13 anni.
Fonte Bloomberg