Gli investitori specializzati in materie prime sono tornati alla ribalta in grande stile e sono pronti a scommettere praticamente su qualsiasi prodotto del comparto, dai prodotti agricoli ai metalli al settore energy… E scommettono su un rialzo, o meglio: su un rally!
Il dollaro debole sta rendendo i metalli molto attraenti, soprattutto in un momento che vede il mercato pronto a riprendersi dalla pandemia di coronavirus: questo particolare contesto ha favorito il ritorno degli investitori in questo mercato, investitori che hanno piazzato il più alto volume di scommesse long in un intero decennio.
Quanto sta avvenendo rappresenta una netta inversione di tendenza per un angolo di mercato che ha lottato strenuamente per attirare investitori sin dal super-ciclo delle materie prime guidato dalla Cina all'inizio di questo secolo.
Lo scenario si presenta come una sorta di dejavu: il colosso asiatico è di nuovo in prima linea, parlando di acquisti, e gli investitori sono alla ricerca di asset alternativi dove investire mentre le banche centrali cercano di sostenere le economie.

Stando ai dati esaminati da Bloomberg gli investitori sono così ottimisti da mantenere una net long position di 2,3 milioni di lotti (futures ed opzioni combinati, dati aggiornati alla settimana terminata il 5 gennaio 2020, livello più elevato da gennaio 2011).
Ai livelli più elevati in 10 anni le scommesse rialziste sul mais: la Cina punta sui raccolti USA ed ha già acquistato volumi record ed anche gli acquisti di soia corrono veloci, al ritmo più intenso dal 1991.
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