Il clima secco che ormai da tempo imperversa in Francia avrà un impatto negativo sulla produzione di cereali invernali di quest'anno riducendo il potenziale di resa per alcune colture: questo è quanto affermato dal ministero dell’agricoltura francese.
Le scarse precipitazioni in Francia, il più grande produttore di cereali dell'Unione Europea, hanno accresciuto le preoccupazioni del mercato per l'offerta globale in un momento contraddistinto da prezzi estremamente elevati a causa dei timori relativi all’interruzione dell’approvvigionamento in arrivo dall’Ucraina a seguito del conflitto in corso.
"A causa dell'assenza di pioggia e di condizioni particolarmente siccitose, sappiamo che ci sarà un impatto, ancora da determinare, sulla produzione di cereali” (dichiarazione resa da un funzionario del ministero dell’agricoltura francese).
Grafico Frumento piazza di Parigi by Barchart
Mentre i raccolti invernali come il frumento possono sfruttare le loro radici per assorbire l'umidità, la situazione è diametralmente opposta in quei terreni poco profondi ove le colture subiranno perdite a causa della siccità.
I commenti hanno fatto eco a quelli fatti a Reuters la scorsa settimana dall'istituto agricolo Arvalis, secondo il quale il clima caldo e secco nei prossimi giorni causerà danni irreversibili ai raccolti di cereali francesi.
Per i raccolti primaverili seminati di recente come mais, barbabietola da zucchero e semi di girasole, il ministero stava monitorando le condizioni nei campi, con la pioggia considerata cruciale nelle prossime due settimane per evitare perdite di resa nelle piante di nuova costituzione.
Le precipitazioni al di sotto della media durante l'inverno e l'inizio della primavera hanno già portato a restrizioni idriche locali in alcune parti della Francia, sebbene il ministero abbia affermato che all'agricoltura è stato assegnato uno status prioritario, il mese scorso il governo ha annunciato 100 milioni di euro in finanziamenti aggiuntivi per le agenzie idriche per aiutare a mitigare gli effetti della siccità.
Fonte Reuters