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Cambiamento climatico e Paesi in via di sviluppo: USA contro il resto del mondo



La Redazione Articolo pubblicato il 06/05/2025 10:00:00
"Questa conferenza mira a riunire i leader mondiali e a definire le regole e le priorità fondamentali per il finanziamento degli obiettivi di sviluppo nel prossimo decennio", ha dichiarato a Reuters Tom Mitchell, direttore esecutivo dell'Istituto Internazionale per l'Ambiente e lo Sviluppo


Gli Stati Uniti stanno cercando di indebolire un accordo globale volto ad aiutare i paesi in via di sviluppo alle prese con l'impatto del cambiamento climatico e di altre problematiche, secondo un documento interno delle Nazioni Unite visionato da Reuters.

L'amministrazione Trump si oppone alle bozze di riforma del sistema finanziario mondiale destinate ad aiutare i paesi in via di sviluppo, anche in materia di tassazione, rating del credito e sussidi ai combustibili fossili e, inoltre, chiede che vengano eliminati i riferimenti a clima, uguaglianza di genere e sostenibilità.

Il documento, precedentemente inedito, fa luce su come l'amministrazione Trump stia cercando di realizzare l’agenda "America First", che include l'opposizione agli sforzi per rallentare il cambiamento climatico e promuovere la diversità, alle istituzioni al centro della risoluzione delle crisi sistemiche globali.

La quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo (FFD4), che si tiene ogni dieci anni a Siviglia, in Spagna, a giugno, mira a influenzare la direzione strategica delle istituzioni mondiali per il finanziamento dello sviluppo; ad esempio, durante la Conferenza FFD3, i paesi hanno concordato di ampliare gli sforzi di cooperazione fiscale in modo che i paesi in via di sviluppo potessero contribuire a definire le regole e, a maggio scorso, erano coinvolti più di 140 paesi.

"Questa conferenza mira a riunire i leader mondiali e a definire le regole e le priorità fondamentali per il finanziamento degli obiettivi di sviluppo nel prossimo decennio", ha dichiarato a Reuters Tom Mitchell, direttore esecutivo dell'Istituto Internazionale per l'Ambiente e lo Sviluppo.

Redatta dai rappresentanti permanenti alle Nazioni Unite di Messico, Nepal, Norvegia e Zambia, con il supporto del Segretariato delle Nazioni Unite, la bozza negoziale dell'11 aprile è corredata dalle posizioni delle 193 nazioni coinvolte nelle discussioni.

Con i continui cambiamenti in atto presso  Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale nella lotta contro i cambiamenti climatici, già ostacolati dal Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, il documento ha dimostrato che si stava cercando di indebolire ulteriori sforzi. Tra i punti specifici del testo che fanno riferimento alla riforma sistemica, il documento mostra che gli Stati Uniti vogliono rimuovere il riferimento a un pacchetto di riforme per lo sviluppo sostenibile ed intendono sostituire una frase che promette di "ìimpegnarsi a riformare l'architettura finanziaria internazionale con un impegno a riconoscere la necessità di migliorarne la resilienza e l'efficacia nel rispondere alle sfide e alle crisi presenti e future.

Tali cambiamenti linguistici indicano il grado di impegno condiviso che può quindi essere utilizzato come supporto per l'azione o l'inazione nei colloqui futuri.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha riconosciuto la necessità di superare molteplici sfide prima della conferenza, ma ha esortato tutti i Paesi a riunirsi al tavolo di Siviglia concentrandosi sulle soluzioni, ha dichiarato la portavoce Florencia Soto Niño in una e-mail a Reuters.

Mentre la posizione degli Stati Uniti sullo sviluppo sia diventata più rigida sotto Trump, il documento negoziale mostra che continua a sostenere gli sforzi che includono una più stretta collaborazione tra i paesi in via di sviluppo e il settore privato e la promozione dell'innovazione e dell'alfabetizzazione finanziaria.


Cambiamento climatico

Un obiettivo chiave delle riforme globali è aiutare meglio le nazioni più povere ad affrontare i disastri meteorologici, che stanno peggiorando a causa del cambiamento climatico, e promuovere lo sviluppo economico utilizzando energie a basse emissioni di carbonio anziché i tradizionali combustibili fossili.

Il presidente Donald Trump ha abbandonato l'accordo di Parigi sul clima, ha ridotto di oltre l'80% gli aiuti esteri allo sviluppo degli Stati Uniti nell'ambito di una riforma governativa guidata dal miliardario Elon Musk e ha intrapreso una guerra commerciale che sta danneggiando molte nazioni più povere.

Tra le aree del documento FFD4 a cui gli Stati Uniti si oppongono c'è un invito ai paesi a valutare "imposte di solidarietà globali" che potrebbero includere tasse su attività altamente inquinanti o sui super-ricchi per finanziare lo sviluppo sostenibile; se incluse, le imposte potrebbero essere prese in considerazione nei negoziati ONU sulle tasse di quest'anno e rafforzerebbero una task force guidata da Francia, Kenya e Barbados che mira a sviluppare tali tasse in gruppi più piccoli di paesi; tra gli altri paesi che si oppongono figurano Russia, Arabia Saudita e Cina.

Gli Stati Uniti stanno anche cercando di eliminare un paragrafo che impone alle aziende di pagare le tasse ai Paesi in cui si svolge l'attività economica; un paragrafo sull'aiuto ai Paesi in via di sviluppo per rafforzare la trasparenza fiscale; e un altro sull'eliminazione graduale dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili, come si legge nel documento.

Molti dei Paesi più poveri del mondo lottano con un debito elevato e con i costi della ricostruzione dopo tempeste disastrose, ma il documento FFD4 mostra che gli Stati Uniti vogliono eliminare un paragrafo sulla riforma del sistema di rating del credito.

Ciò include una spinta affinché i valutatori adottino un approccio più indulgente nei confronti dei Paesi più poveri che ristrutturano volontariamente il proprio debito per investire in progetti verdi, come si legge nel documento.

Gli Stati Uniti si oppongono inoltre all'impegno a garantire che i Paesi ricevano "finanziamenti adeguati e ininterrotti, a condizioni appropriate, per la protezione sociale e altre spese sociali essenziali durante shock e crisi", come si legge nel documento. Sebbene gli Stati Uniti esercitino una notevole influenza in quanto principali azionisti sia della Banca Mondiale, che eroga prestiti e sovvenzioni ai paesi in via di sviluppo, sia del FMI, e stiano attualmente rivedendo il proprio ruolo in entrambi, è probabile che la bozza di accordo cambi ulteriormente man mano che i paesi proseguono i negoziati a maggio, prima di raggiungere un consenso su un documento finale a metà giugno.

La posizione degli Stati Uniti esercita pressione sugli altri paesi affinché accettino un accordo più debole, poiché i colloqui mirano ad adottare un accordo per consenso.


Fonte Reuters


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