Nel mese passato, quando il Centro do Comércio de Café de Vitória (CCCV) ha pubblicato la raccolta dei dati sulle esportazioni di caffè per il mese di settembre 2020, è stato evidenziato il calo delle spedizioni di caffè Arabica da parte dello stato brasiliano di Espírito Santo e, allo stesso tempo, è stato posto l’accento sull’importanza di questo stato nella produzione di caffè Arabica di qualità.
Sulla base del rapporto sulle esportazioni di ottobre 2020, le stime indicano che il volume delle esportazioni di caffè Arabica all'Espírito Santo sarà il più basso degli ultimi 30 anni.

Il presidente della CCCV, Márcio Candido Ferreira, stima che se nei prossimi due mesi si ripeterà l'export medio di arabica realizzato da gennaio a ottobre, cioè circa 98mila sacchi, l'export totale di arabica nel 2020 sarà inferiore di circa il 20% rispetto al rispetto all'anno precedente, ovvero, circa 1,2 milioni di sacchi contro 1,5 milioni di sacchi nella media dal 2016 al 2019, anche con l'attuale raccolto di arabica in una biennale positiva, ovvero l'anno in cui la pianta produce di più, e con uno scenario valutario favorevole alle esportazioni.
Ad indurre questo contesto, sempre secondo il CCCV, è la mancanza, in Espirito Santo, di una struttura portuale in grado di rendere sostenibile, a livello economico, la logistica di settore attirando il prodotto dello stato stesso e del Minas Gerais orientale.
Secondo quanto dichiarato da Marcio, le spedizioni dell’Espirito Santo non si sono rivelate ancor più contenute solamente grazie all’aumento produttivo verificatosi in loco.
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